2022-12-25 Una bella storia - FB

Se anche fosse una favola, la nascita di Gesù sarebbe una bella favola. C’è una ragazza di appena 14 anni, di nome Maria, promessa sposa di Giuseppe, il falegname di un villaggio non ben precisato, che ha un po’ di anni più di lei. Secondo il Vangelo di Matteo in questa località della Galilea, divenuta precisamente Nazaret nel Vangelo di Luca, un angelo appare in sogno a Giuseppe e gli dice che Maria è incinta per opera dello Spirito Santo.

Giuseppe, pur avendo molti dubbi, accetta questa scomoda verità e protegge la sua promessa sposa. Luca scrive: "In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra (...). Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nazaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'alloggio".

A questo punto la favola si intriga ancora di più: un angelo appare in sogno a Giuseppe e gli comanda di fuggire in Egitto perché Erode vuole uccidere il bambino; la famiglia fugge di notte come fossero profughi che tentano di salvarsi da uno sterminio, da una guerra. Erode ordina l'uccisione di tutti i bambini maschi di Betlemme e del suo territorio sotto i due anni, perché qualcuno lo ha convinto che è nato un bambino che dovrà diventare il Re di Giudea. Dopo un paio d’anni ancora un angelo appare in sogno a Giuseppe, lo avverte che Erode è morto e gli ordina di riportare la famiglia in Israele. Giuseppe vorrebbe ubbidire, ma ha paura di tornare in Giudea dove regna il figlio di Erode. Decide allora, il buon Giuseppe, di recarsi in Galilea e di stabilirsi a Nazaret.

Da lì, tra incongruenze narrative, geografia incerta, date non coincidenti su censimenti romani, fratelli che non sono figli di Maria, la favola continua fino alla sua morte e resurrezione. (il 25 dicembre – data di una  precedente festa pagana - verrà stabilita come data di nascita di Gesù solo nel 336 d.c.)

Quel che conta oggi è che questa storia è la narrazione di una famiglia irregolare, di poteri forti sempre pronti a reprimere, di povertà piena di dignità, di fughe per la sopravvivenza, di amori contrastati e sottaciuti. Se anche fosse una favola, rimane una bella favola, al fine di ricordare le nostre imperfezioni, le nostre lotte. E per questo è giusto festeggiare. Buon Natale, Buona (Ri)nascita a tutti.

Alfredo

 

Stampa

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.

Ok