2024-09 "Carni e benzine" - il Volantino
Ciccio sta per chiudere l’ultima macelleria della storica famiglia di macellai, Rocco è diventato un affiliato kuwaitiano, suo malgrado
Gerardo Chiuri è mancato qualche settimana fa, all’età di 96 anni. Suo padre Emanuele Chiuri agli inizi del Novecento aveva aperto una macelleria in Piazza del Popolo. Non era una novità: tutti i fratelli di Emanuele avevano uno spaccio di carni. La sua famiglia era nota in paese come “taiacapre”. Sembrava un imprinting naturale: nascevi taiacapre e quindi eri destinato a diventare un macellaio.
La storia, in realtà, inizia subito dopo l’Unità d’Italia: Salvatore Chiuri aveva sposato Vincenza Musio, che era figlia di un allevatore/macellaio, da cui sarebbero nati 4 figli maschi, Angelo, Francesco, Giuseppe ed appunto Emanuele. Tutti e quattro i fratelli e molti dei loro figli, tra cui Gerardo, divennero a loro volta macellai. Anzi, gli unici macellai del paese, per lunghi decenni i detentori assoluti della vendita di carni di ogni tipo. Non che fossero ricchi o che avessero fatto un cartello sulla vendita al dettaglio delle carni: la quantità pro-capite consumata dai loro paesani era così bassa che si faceva fatica ad acquistare una mezzena tutt’intera e consumarla prima che andasse a male. Non c’erano frigoriferi o congelatori e spesso nel macello comunale di Piazza Cappuccini (una piccola stanza attiva fino alla fine degli anni ’60) si dividevano i pezzi dell’animale, tanto per fare un’economia di scala e di freschezza. Quasi sempre mezzene di bovini e suini allevati nelle campagne circostanti, in piccole stalle, spesso nei terreni dietro casa. Le attività erano aperte solo nei giorni buoni, quelli prefestivi e durante le settimane di Pasqua e Natale, oppure in occasioni di macellazioni importanti, dovute a cause da accertare, ma ben propagandate dall’urlatore itinerante che avvertiva la popolazione dell’occasione da non perdere. Poca carne per tutti, pochi incassi, poco colesterolo, e mezzo chilo riservata allu vannisciatore.
2024-09-06 "Insegne di paese"
In un qualsiasi paesotto d’Italia ci sono negozi storici e negozi nuovi, spesso in franchising. In un paese di circa 18.000 abitanti, oltre un circondario interessante che potrebbe superare i 40.000 e una presenza estiva (agostana) di un certo rilievo, insistono ben 450 attività commerciali. Di queste molte sono di bar/ristorazione e le altre di vendita al dettaglio, per lo più di generi vari.
Se prendiamo in esame solo le strade che formano il cosiddetto “cuore commerciale” del mio paese, possiamo annotare dei cambiamenti davvero notevoli. Soprattutto in merito alle insegne divenute quasi tutte “inglesi” o esoticamente incomprensibili.
2024-08-30 "Vincere e perdere con l'aiuto di Dio"
Quando nel supermercato c’è un’offerta di libri, dò sempre un’occhiata. Tra i tanti, giorni fa c’era anche La Bibbia con sottotitolo: una traduzione accurata e moderna, ad un prezzo davvero ottimo, a € 1,90. L’ho messa nel carrello insieme agli immancabili fazzolettini di carta, una confezione di pistacchi non salati e un po’ di formaggio. Avevo fatto un affare. Arrivato a casa, ho poggiato il libro sul divano, come faccio sempre, in mezzo ad un’altra decina. Dopo un paio d’ore, dopo i telegiornali di rito, dopo un distacco dalla realtà di una ventina di minuti, ho preso in mano il sacro libro, stampato su una specie di carta velina, svenduto a poche monete. Non volevo leggerlo dalla prima pagina: ho sfogliato un attimo e mi son fermato al primo libro di Samuele, (1S-4). Casualmente son venute fuori queste parole che qui copio integralmente:
2024-08-24 "Noi ci credevamo"
Ci fu un tempo, non molto lontano, in cui credemmo che l’Italia potesse diventare un Paese migliore. Fu un periodo breve, che poi si rivelò in effetti solo suggestivo e illusorio. Erano i primi anni ‘90 del Novecento: il potere ormai logoro della balena DC, puntellato da un PSI snaturato, metteva ormai in campo solo sceneggiate da basso impero, condite di vecchie e superate ipocrisie. Del resto la caduta del muro di Berlino aveva squarciato anche il muro delle reciproche bugie, della inutile logica della divisione tra buoni e cattivi. C’erano molti segnali in quel momento per guardare il futuro con un certo ottimismo. C’era la Russia che dopo la rivoluzione innescata dalla Perestroika di Gorbaciov tentava una difficile rincorsa verso un sistema alternativo al socialismo reale. C’erano gli USA che sembravano avere a cuore il disarmo internazionale e sottoscrissero importanti accordi proprio con il vecchio nemico comunista. C’era la veloce unificazione delle due Germanie. Sembrava esserci un’accelerazione anche nell’idea dell’unità europea non più basata solo sugli scambi economici, ma su una totale condivisione politica, sociale, fiscale, scolastica e forse anche linguistica. In Italia bastò indagare un po’ più a fondo i rapporti tra politica e imprenditoria per arrivare allo sconquasso di Mani Pulite (che il popolo salutò come una liberazione). Avere come modello le socialdemocrazie del Nord Europa ci sembrava la strada virtuosa da seguire.
2024-08-21 "Ricchi e poveri (in fondo al mare)" - FB
Senza nulla togliere alle vittime, ai dispersi e ai feriti del veliero affondato domenica 18 agosto vicino la spiaggia di Porticello, a Palermo, vorrei far notare alcune piccole differenze con altri disastri similari. Sarà che il veliero era di un super ricco, Mike Lynch, sarà che c’era a bordo anche il presidente della Morgan Stanley International, Jonathan Bloomer, sarà che il Bayesian piaceva a tutti, poveri e ricchi, certo è che i notiziari nazionali e internazionali da tre giorni stanno aprendo con questa notizia. Dettagli su dettagli, la nave di 50 metri, l’albero di 75 (a che serve?), la tromba d’aria, forse onda anomala, forse porte lasciate aperte, forse troppo champagne. Tutte ipotesi scandagliate con dovizia di particolari e tristezza infinita nei volti degli inviati.
Oggi, 21 agosto 2024, l'Organizzazione internazionale delle migrazioni (OIM) ha reso noto che dal 1 gennaio al 17 agosto ci sono state, solo nel Mediterraneo Centrale, ben 1.024 vittime accertate. Queste oltre mille persone erano quasi tutte in fuga da terribili condizioni di tortura, ricatto e miseria.
Per chi ha la sensibilità di capire la sofferenza umana non riesce a vedere differenza tra le vittime del lussuoso Yacht e quelle delle imbarcazioni di fortuna affittate in Nord Africa. Per l’informazione nella sua globalità invece c’è una grande differenza: i poveri muoiono per una scelta politicamente scorretta, mentre i ricchi per una tragica fatalità. Oltretutto i poveri, se si salvano, vengono dislocati in campi di detenzione assolutamente fuori norma, quelli ricchi sono sistemati dal primo momento dentro uno dei migliori hotel di Palermo, protetti e coccolati da tutti (nessuna procedura per immigrazione clandestina).
Il vero delitto è aver taciuto dall’inizio dell’anno sulle mille povere persone che hanno perso la vita, che sono in fondo al mare per tentare di migliorare la propria esistenza. La nostra compassione va anche a chi è morto godendosi una grande vacanza dentro lo stesso mare.
21 luglio 2024 - FB
Alfredo
2024-08-17 "Dal Congo vi parla Lumumba"
Rimango convinto che la Storia geo-politica dal secondo dopoguerra ad oggi andrebbe studiata a fondo prima di lanciarsi in critiche, giudizi e soprattutto in guerre. Questa parte di Storia, che proviene naturalmente da altre Storie, dovrebbe diventare obbligatoria a scuola, ma anche fonte di conoscenza per ognuno dei tanti aspiranti Onorevoli e Senatori, che nominati spesso per amicizia, parentela e affiliazione, nulla sanno di ciò che è successo davvero negli ultimi decenni.
La storia del Congo e del suo primo Presidente del Consiglio, Patrice Lumumba, merita, ad esempio, di essere raccontata, per intuire meglio le dinamiche odierne di quella parte d’Africa e di questa parte d’Occidente.
2024-08-11 "Bombardateci tutti"
Il 9 agosto 1945 gli americani, per porre fine alla guerra, o forse per provare gli effetti della nuova bomba, decidono di sganciare la seconda atomica su Nagasaki. Circa un mese dopo, nel settembre dello stesso anno, un fotografo dell'esercito americano immortala un bambino, rimasto sconosciuto e senza nome, che sorregge sulla schiena il corpicino senza vita del fratellino deceduto, dell'età apparente di due o tre anni, mentre è in attesa per effettuarne la cremazione.
Oggi si continua a sganciare bombe su bambini e persone inermi, cercando poi di spiegarci che alcune sono per il bene universale, altre al servizio del male. Dopo ottant’anni l’UOMO, in quanto animale senziente, non ha imparato nulla, anzi ha peggiorato la percezione della propria esistenza…. BOMBARDATECI TUTTI…
FB - 11 agosto 2024
Alfredo De Giuseppe
2024-08 "40 anni di calcio tricasino" - 39° Parallelo
2024-08 "Europa: 10 mosse da ricordare" - 39° Parallelo
Come essere irrilevanti mostrando la faccetta feroce
Quel che segue più che un’opinione è un promemoria: potrebbe tornare utile, prima o poi, anche per i tanti votanti del Centro-destra italiano.
Dopo anni di demonizzazione dell’Europa, durante i quali era stato detto di tutto contro l’unica istituzione che in qualche modo sta tentando di sorreggerci, Meloni (tralasciamo per ora i suoi partner del centro destra) già da aprile 2024 si lancia in uno slogan elettorale “CON GIORGIA L’ITALIA CAMBIA L’EUROPA”. Aveva invitato gli elettori a scrivere solo GIORGIA perché lei è una del popolo, che casualmente ha fatto ministro nel governo Berlusconi fin dal 2008 e ancora più casualmente si ritrova a gestire un Paese di cui ha una visione storica ben ristretta, formatesi nelle sezioni del MSI romano.
- Prima delle elezioni europee, per circa due anni, Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni hanno fatto finta di essere amiche, la prima per vedere di riportare il populista governo italiano su posizioni più logiche rispetto ai trattati europei e la seconda per accreditarsi come statista che vuole “solo il bene del suo popolo”.
- Nella competizione continentale, Giorgia è alleata di fatto con gli estremisti di destra, ad iniziare da Fidesz di Orban passando per Vox di Abascal Conde fino ad Ano di Andrej Babiš. Ha le stesse parole d’ordine di Salvini, Le Pen e compagnia varia, differenziandosi tuttavia per posizioni super atlantiste e americanizzate, compreso le guerre in Ucraina e a Gaza. Tanta è la voglia di stare al passo coi grandi che diventa “amica personale di Ursula”, oltre che “politica prediletta” (in senso di nipotina) di Joe Biden, dicendosi sempre pronta e affidabile (con i famosi carri armati di cartone);
2024-07-26 "Le foto del nespolo"
Il nespolo, dicevamo, rimane il segno della nostra gioventù, delle nostre incursioni tardo-primaverili nei giardini dei vicini che avevano frutti bellissimi, di cui andavano orgogliosi, loro. Silenziosamente col petto in fuori (e noi a punirli per questo). Oggi le nespole, quei frutti dolcissimi che diventano color giallo oro, sono spesso abbandonate a loro stesse. Nessuno le cura e pochi le raccolgono. Ma io, proprio io, pare che abbia un particolare rapporto con questo frutto. Vivo da qualche anno in un appartamento che non ha giardino, né una visuale su altri frutteti, uliveti o roseti. Sono un medio cittadino tecnologico di un paese che da tempo ha rinunciato ad alcune cose. Però, c’è sempre un però quando ti metti a scrivere: il destino si diverte, il più delle volte.
La mia casa è divisa da altra proprietà da un muro alto, difficile da scavalcare. Il terreno che sta al di là del muro è in vendita da molti anni, ma pare non incontrare un grosso interesse. Dalla mia finestra si vede il muro e un’altra sola cosa: un nespolo, un albero molto alto, che seppur abbandonato e mai curato, innaffiato, potato o altro, continua imperterrito a produrre i suoi frutti. In una quantità che ogni anno mi appare sempre maggiore, nel disinteresse dell’homo sapiens. Per fortuna, direi.
2024-07-27 "NON SOLO CALCIO" di Alessandro Distante - il Volantino
2024-07-22 Presentazione di "Tricase tra satira e denuncia" di Rodolfo Fracasso
Martedì 30 luglio 2024 ore 20.30 nell’atrio di Palazzo Gallone sarà presentato (saluti del sindaco Antonio De Donno, relatori Caterina Scarascia e Alfredo De Giuseppe) il volume: TRICASE TRA SATIRA E DENUCIA (pagine 183 costo € 6,00) la Città di fine XX sec. raccontata attraverso vignette e fotocronache, con autori Rodolfo Fracasso ed Enzo Ferramosca. Ne sono protagonisti, tra gli altri, uomini politici locali (Cesare Lia, Vittorio Serrano, Alfredo Codacci Pisanelli, Gianni Zocco, Angelo De Carlo, Giuseppe Codacci Pisanelli, serena Jazzetti, Salvatore Cacciatore, Giuseppe Giacovazzo, Luigi Ecclesia, Antonio Coppola, Andrea Sodero) e nazionali (Craxi, De Mita, Claudio Vitalone, Occhetto, Acquaviva) dalle elezioni 1983 a quelle del 1993 passando per le elezioni 1987 che a Tricase videro quei personaggi famosi. Si possono interpretare con leggerezza, pur senza rischiare la superficialità, anche i periodi più travagliati di una comunità. Aggiunge Fracasso nella sua prefazione: “si tratta della crisi della “civiltà contadina” e dell’agricoltura, ma soprattutto della rappresentatività (anche sotto i colpi di Tangentopoli) dei partiti politici tradizionali, spesso sostituiti da Liste civiche con personaggi autoreferenziali e dalla insufficiente preparazione politica e amministrativa. La società che cede alle lusinghe della modernità senza autocritica e il potere politico che si aggroviglia in conflitti interni perdendo di vista il bene comune, sotto il bersaglio preferito delle vignette, sapientemente curate dagli autori”.
2024-07-19 Intervista su MondoRadio per "40 lunghi campionati"
2024-07-22 "40 Lunghi Campionati" - il Volantino
2024-07-05 - Presentazione del 22 luglio 2024
Lunedì 22 luglio, nell’Atrio di Palazzo Gallone a Tricase, presenterò il libro “40 LUNGHI CAMPIONATI”, che poi è la continuazione cronologica de “il calcio e Tricase” che avevo scritto e pubblicato nell’ormai lontano 1985.
300 pagine a colori per riportare classifiche, statistiche, nomi di calciatori, dirigenti, allenatori e addetti ai lavori, certosinamente cercati insieme a foto inedite e a quelle che hanno fatto la storia. Ritagli di giornali, dichiarazioni roboanti, le incertezze economiche, le polemiche con i tifosi, le retrocessioni e le promozioni. In poche parole, le gioie e i dolori di una comunità, forse sempre più piccola, stretta intorno alla sua squadra di calcio. Ho cercato anche di allargare da questo angolino sportivo lo sguardo sul mondo, su quello circostante ma anche su quello lontano. Perché il presupposto è che dal 1984 al 2024 il mondo sia profondamente cambiato, il calcio insieme ad esso, e non si potevano intuire alcune dinamiche di una piccola società di calcio senza spaziare nelle notizie che anno dopo anno sono state al fondamento dei nostri cambiamenti. Compreso anche le classifiche finali della Serie A.
Spero che sia un volume interessante per gli appassionati e gli stessi protagonisti di questa storia (oltre 1000 i nomi citati), ma anche un sistematico almanacco da consultare, in un calcolato gioco della memoria, sempre pronta a essere indulgente e fascinosa, sul filo della nostalgia, anche semantica.
Il libro è già disponibile su Amazon al link https://www.amazon.it/dp/B0D7W97138 e sarà naturalmente in vendita durante la serata di presentazione del 22 luglio. Grazie per l’affetto e l’attenzione dei tanti che hanno collaborato alla realizzazione di quest’evento.
FB- Alfredo
40 Lunghi Campionati (2024)
“40 lunghi campionati” è la continuazione cronologica de “il calcio e Tricase” scritto e pubblicato nel 1985 dallo stesso Alfredo De Giuseppe. Classifiche, statistiche, nomi di calciatori, dirigenti, allenatori e addetti ai lavori, certosinamente cercati insieme a foto inedite e a quelle che hanno fatto la storia. Ritagli di giornali, dichiarazioni roboanti, le incertezze economiche, le polemiche con i tifosi, le retrocessioni e le promozioni. In poche parole, le gioie e i dolori di una comunità, forse sempre più piccola, stretta intorno alla sua squadra di calcio. Ma qui, in maniera leggera e inconsueta, lo sguardo si allarga sul mondo, su quello circostante ma anche su quello lontano. Perché il presupposto è che dal 1984 al 2024 il mondo sia profondamente cambiato, il calcio insieme ad esso, e non si potevano intuire alcune dinamiche di una piccola società di calcio senza spaziare nelle notizie che anno dopo anno sono state al fondamento dei nostri cambiamenti. Compreso anche le classifiche finali della Serie A.
Un libro da gustare in ogni sua pagina per gli appassionati e gli stessi protagonisti di questa storia, ma anche un sistematico almanacco da consultare, in un calcolato gioco della memoria, sempre pronta a essere indulgente e fascinosa, sul filo della nostalgia, anche semantica.
300 pagine a colori, tutte da gustare.
2024-06-28 L'eterna commedia diventa psicodramma
Finché è commedia tutto è possibile: il blocco navale, la rincorsa agli scafisti nel globo terraqueo, l’affondamento delle navi ONG, l’Europa che cambierà sotto i colpi della sezione giovanile del MSI della Garbatella, la fine della Pacchia per quei cattivoni di Bruxelles, l’immigrazione è sempre illegale, i negri sono brutti e cattivi se non vincono una ventina di medaglie d’oro alle Olimpiadi. Nella commedia all’italiana, dove tutti fanno le corna a tutti, Putin è un genio della democrazia, Mussolini non era poi così male, la fiamma della sua tomba è un simbolo della vera tradizione italiana, mentre tutti gli altri vogliono la sostituzione etnica. I ministri, sempre in maschera, possono dire di tutto, financo che Dante è il fondatore della destra italiana, che Colombo ha scoperto l’America seguendo i suggerimenti di G. Galilei che ancora doveva nascere, e qualche deputato, durante la festa, può sparare nelle palle del vicino, senza che questo sembri niente di grave. Nella commedia tutto è possibile: abbiamo avuto in Italia financo Berlusconi Presidente del Consiglio, che in fine vita voleva pure diventare Presidente della Repubblica e finalmente fare una visita ufficiale in Egitto alla nipote marocchina di Mubarak. Di film così ne abbiamo visti davvero tanti, ma talmente tanti che siamo stati sconfitti per stanchezza, cedendo infine all’ignoranza più gretta, rassegnandoci al peggio. Purtroppo è il peggio che non ci lascia.
In questi giorni, dolorosamente, l’eterna commedia all’italiana è diventato uno psicodramma meloniano. Lei, poverina, ha scoperto che l’Europa sta tentando, a fatica, a mettere un freno proprio a quelli come lei. Si sta tentando in Europa di non farsi sopraffare da nazionalismi e fanatismi, di non andare verso regressioni sostanziali sui diritti civili, sulla lotta alle ingiustizie sociali. L’Europa, meglio di altre parti del mondo, sta tentando di mettere un freno al disfacimento del nostro pianeta, dandosi delle regole, cercando di fermare il mostro un attimo prima dell’abisso. Lei, la nostra piccola fiammiferaia, ha scoperto che in realtà il suo gruppo estremista in Europa non ha vinto le elezioni e quindi non può dettare nessuna regola. In più, durante una evidente crisi di nervi, ha detto che vuole cambiare l’Europa pur non contando nulla. Ora l’Italia avrà quello che ha sempre avuto, qualche commissario importante, qualche concessione sul deficit. Nei summit ministeriali cercheranno di rabbonire con sorrisi e paroline dolci l’indispettita politica di lungo corso che fa sempre finta di essere la vittima del sistema mondiale che non ama l’Italia.
Per fortuna l’Europa esiste ancora. Non so ancora per quanto, perché stampa, giornali e TV fanno a gara a soccorrere i nostri politici, affinché al più presto tornino all’irrealtà della commedia all’italiana, perché poi in definitiva siamo tutti un po’ meloniani, come prima siamo stati tutti un po’ berlusconiani e anche un po’ renziani. Peccato non aver mai provato il brivido di essere come qualcuno di serio.
FB - 28 giugno 2024
Alfredo
2024-06-23 Dentro una cisterna buia
A Cisterna di Latina, tanto per fare chiarezza, il partito Fratelli d’Italia ha preso circa il 50% dei voti nelle europee di qualche giorno fa. Chi ha letto “Canale Mussolini” di Andrea Pennacchi sa di cosa sto parlando. Intere popolazioni trasmigrate da altri luoghi nella mitologia del fascismo che creava lavoro e che son rimaste legate a quella fiaba, a quella cultura del sacrificio estremo. Ancora oggi è così. Agricoltori arricchiti, ma gran lavoratori, ancora sui campi. Crudeli con la propria famiglia, con gli animali, e in ultimo con gli schiavi importati in gran quantità (in ordine di importanza per loro).
L’indiano Satnam Singh è uno dei tanti. Ha prima pagato per venire in Italia. Poi qui si è rivolto ad un certo Paul Uttam che fungeva da ufficio di collocamento a basso costo per gli imprenditori agricoli della zona. Attenzione, non solo per i Lovato dove Singh lavorava ma per decine di altri bravi impresari. Una prassi consolidata, accettata da una cultura del lavoro degradata e senza prospettive. Poi Singh ha iniziato a lavorare per 12-13 ore al giorno in condizioni di schiavitù totale, insieme ad altri connazionali, altri schiavi silenziosi. Per un tozzo di pane.
Quando Singh ha subito l’incidente che gli ha tranciato un braccio e schiacciato le gambe, nessuno ha pensato di chiamare il 118. Antonello Lovato in un impeto di generosità lo ha caricato nel suo furgone, ha messo il braccio in una cassetta della frutta, quelle di plastica verde, e tra le urla strazianti del suo lavoratore, lo ha scaricato davanti alla casa dove c’era la moglie, senza fermarsi neanche a tamponarlo un po’. È stato generoso perché poteva fare ancora peggio: poteva scaricarlo in un posto isolato e seppellirlo, perché anche questo succede, si sparisce all’improvviso e nessuno sa il perché.
Ora si scopre che il padre di Lovato, è indagato da circa 5 anni per caporalato. Come si legge nel capo di imputazione, Renzo Lovato e il collega Massimo Varelli si sarebbero rivolti al caporale indiano Paul Uttam per trovare manodopera a basso costo. Di più, a costi stracciati. I lavoratori, secondo la ricostruzione della procura, venivano pagati a cottimo senza il rispetto del salario minimo. Violate anche le norme di sicurezza e di igiene sul lavoro: gli investigatori a cui i PM hanno delegato l’indagine hanno trovato bagni fatiscenti e nessun luogo idoneo a consumare i pasti o per cambiarsi i vestiti. Hanno trovato case pericolanti e senza nessuna forma di sicurezza, con tetti precari, dove i lavoratori vivono ammassati come animali. Per di più pagando, ovviamente al datore di lavoro, un affitto da 110 euro al mese.
Questa è l’Italia creata dalla Bossi-Fini che nessun governo ha davvero cercato di abolire in toto, perché legge disumana, fonte di un reale apartheid, di odio razziale, di proliferazione della malavita e dei predatori dell’economia sommersa. Questa però è l’Italia che la maggioranza vuole: senza etica, senza prospettive, crudele con i poveri e genuflessa ai potenti di turno. Immaginate cosa succederà quando, tra un’Autonomia differenziata e l’altra, nell’inevitabile caos normativo, le regole del lavoro saranno stabilite Regione per Regione. Avremo certamente un Lovato Governatore, prima o poi.
(dedicato al mio amico indiano Soni che ha fatto il badante a mio padre con solerzia e dedizione, che ora vive a Lecce, aspetta in Italia il figlio da quattro anni e non riesce a farlo arrivare in nessun modo legale).
FB - 23 giugno 2024
alfredo de giuseppe
2024-06-22 - I miei cari 81 cittadini europei - il Volantino
A mente fredda rifletto sul voto popolare per le Europee 2024. Prendo in esame una sola cittadina, mediamente mediterranea, dove in definitiva si potrebbe vivere bene, dove ci sono ancora servizi come ospedale, scuole superiori, attività commerciali, imprese storiche e di nuova generazione, alberghi e case-vacanze, mare e terra, con una scarsa presenza delinquenziale, dove la bellezza dei luoghi si scontra solo con l’inciviltà di molti. Questa cittadina la chiameremo Tricase, così tanto per darle una certa importanza, per dire che è anche più di una cosa singola. Insomma Tricase, nel suo piccolo, ha le carte in regola per essere un modello da studiare.
2024-06-14 - QUI,Borgo Egnazia
Il G7, quel convegno annuale dei potenti della Terra che dovrebbero cambiare le sorti di noi poveri umani, si svolge quest’anno a Fasano (Br), in un resort inventato nel 2010 fa dalla famiglia Melpignano. Su ogni comunicazione compare solo il nome dell’albergo extra-lusso, Borgo Egnazia, che non esiste sulla cartina geografica, dove ci sono solo un po’ di lavoratori e un po’ di turisti.
Al di là della comunicazione istituzionale e giornalistica, davvero supina e degradante, al di là anche dell’effettiva importanza di tali vertici dove già tutto è stato deciso e dove ognuno vuole solo parlare al proprio Paese, c’è una questione che è bene segnalare. Questa modalità blindata e lontana dalle città, è il segnale di ciò che avverrà in futuro nel nostro sud: una schiera di posti bellissimi riservati ai ricchi, a quelli che fatturano più del PIL di un’intera provincia come Brindisi. Il Sud sarà tutto un resort, i centri storici dei musei affidati a B&B, i suoi cittadini dei bravi camerieri e al massimo, facendo carriera, ci sarà qualche direttore d’albergo (dopo lungo soggiorno all’estero). Nel frattempo, fuori dai resort, una massa informe e silenziosa, cercherà di raccogliere le briciole, a volte metaforicamente, a volte realmente.
Pubblicizzare dunque solo Borgo Egnazia (anche con un francobollo), inesistente o fasullo come le costruzioni di Las Vegas, non è soltanto una questione di opportunità, è il denominatore comune di ciò che conta oggi: falsificare la realtà e renderla luminosa, lasciando all’esterno di cotanta bellezza, una serie di luoghi che generano solo problemi. Borgo Egnazia non ha problemi, i suoi ospiti sono sempre eccellenti: tutto è bellissimo.
FB 14 giugno 2024
alfredo de giuseppe
2024-06 - "Al di là dei limes" - 39° Parallelo
Noi ragioniamo spesso sulle diatribe europee e tra pochi giorni andremo a votare per il Parlamento di Bruxelles. Poi vediamo con preoccupazione i conflitti che si sviluppano vicino a noi. Raramente sappiamo quel che succede prima delle guerre vere e proprie sulle terre di confine. Del resto non è successo così con l’Ucraina e la sua guerra fredda nella Crimea che era iniziata già nel 2014?
In queste settimane, la regione separatista moldava della Transnistria ha chiesto alla Russia di proteggerla dalle «pressioni» moldave. Il governo di Chisinau l’ha definita “pura propaganda”. Il distretto, considerato come una piattaforma logistica della guerra ibrida di Mosca in Europa, ha visto una seduta del Congresso, che ha approvato una risoluzione in cui annuncia di appellarsi a entrambe le Camere del Parlamento russo, «con la richiesta di attuare misure per proteggere la Transnistria di fronte alle crescenti pressioni della Moldavia». L’enclave non riconosciuta, che confina a est con l’Ucraina, ha mantenuto l’autonomia da Chisinau con il sostegno di Mosca, che ha inviato più di 1.500 uomini come “forza di pace”, soprattutto allo scopo di proteggere il più grosso arsenale lasciato in eredità dall’Unione Sovietica. Nella terra secessionista, secondo le autorità locali, vivrebbero 220mila cittadini con passaporto russo, su un totale di mezzo milione di persone, tra cui oltre 100mila ucraini e altrettanti moldavi.
2024-06-04 SANTA CESAREA, splendore e disperazione a Lecce
Martedì 4 giugno 2024, ore 20,30 alle Officine Cantelmo (Lecce - Via De Pietro, 8) proiezione speciale, prima di prendere la strada di importanti festival in Italia e all’estero, dell’ultimo lavoro documentaristico di Alfredo De Giuseppe, che ancora una volta graffia la realtà per mostrare un Salento più vero, o almeno meno patinato del solito. In 40 minuti, tra immagini sorprendenti e importanti interviste storiche, il regista ci trascina dentro un paradigma perfetto, quello di Santa Cesarea Terme. In questa cittadina, di per sé bellissima e dotata di medicali acque sulfuree, si intuiscono al meglio le dinamiche del mancato sviluppo di tante aree della nostra provincia, con tanti spunti socio-economici, ma in definitiva anche poetici. Un video, frutto di un’idea indipendente del lavoro storico/cinematografico, che rimane sospeso nel tempo dove c’è la storia, la didattica, le mancate programmazioni, le politiche privatistiche, le opere inutili, le divisioni campanilistiche che fin dall’Unità d’Italia appesantiscono il vivere quotidiano del nostro Sud.
Una produzione: Supergulli Media, in collaborazione con Salento Cinema e LAAD Associazione
Scritto e diretto da Alfredo De Giuseppe
Direttore fotografia: Manuel Lopez
Montaggio: Studio LYnx
Voce narrante: Donato Chiarello
Musiche originali: Guglielmo Lai
Ricerche foto storiche: Antonio Chiarello