Libere Fenomenologie del 2023-09-23 ... io sono
Io sono quel migrante, giovane uomo del Centro Africa, che si è messo in cammino per sfuggire agli orrori e ha camminato per due anni, ha attraversato deserti e città, è stato catturato da altri uomini armati, ha visto carceri e lager studiati per accorciare la vita o forse per misurarne la qualità genetica della fatica e della resistenza, ha deciso di prendere il mare senza neanche conoscerlo, di mettersi in contatto con il verso minaccioso della natura, quasi per sfidarla, nell’estremo tentativo di vedere se c’è un destino diverso da quello segnato dalla sua pelle e dalla sua miseria. Io sono quel migrante che stava per morire, poi qualcuno ha salvato, ha portato su un’isola italiana, dove si cela una nuova ipocrisia, dove è stato ammassato come in una qualsiasi porcilaia, selezionato, sezionato, tollerato, mai amato. Io sono quel migrante che prima o poi si ribellerà e probabilmente non avrà pietà, nonostante richieste di intercessioni divine, predicatori falsi e politicanti arroganti. Io volevo solo un po’ di comprensione e ricevo ogni giorno il dono di una nuova prigionia. Io sono quel migrante che lo sarà per tutta la vita.
Io sono quel soldato che sta combattendo sul fronte russo-ucraino e non ha capito ancora perché. Sono quel ragazzo alto e biondo che è stato chiamato alle armi per difendere un’idea di patria che non ha mai ben interpretato, però sta sparando all’impazzata
Libere Fenomenologie del 2023-09-16 ... della nuova sociologia
Possiamo affermare con una certa approssimazione che la Sociologia nacque con Montesquieu (1689-1756) che indagò approfonditamente le differenze sociali tra i vari popoli. Lui e Rousseau (1712-1778) anticiparono alcune analisi sociali riguardanti le disuguaglianze e l’uso della proprietà privata. A loro si unì Turgot (1727-1781) che adottò, nell'analisi dei fatti, il metodo cosiddetto positivo, ove è esclusa la possibilità di una causa sovrannaturale. Di grande importanza per il successivo sviluppo della sociologia, gli approfondimenti dell'economista Adam Smith (1723-1790) sull’analisi della divisione del lavoro e sui possibili benefici sociali provenienti dalla concorrenza mercantile. Adam Ferguson (1723-1816) fu uno dei primi ricercatori ad evidenziare, invece, i lati negativi indotti dalle attività ripetitive, mentre John Millar (1735-1801) anticipò alcuni punti fermi dell'analisi marxista sul rapporto tra attività produttive e idee.
In Italia, benché fossero presenti in varie università importanti sociologi, la prima facoltà di Sociologia venne aperta soltanto nel 1962 all'Università di Trento. La vivacità culturale data dall'incontro di studenti giuntivi da tutto il Paese portò l'Università di Trento ad essere uno dei centri della contestazione studentesca del 1968 oltre che del movimento femminista italiano. In quell’Università esercitava Francesco Alberoni, che sviluppava nelle sue lezioni la teoria definita dello stato nascente.
Libere Fenomenologie del 2023-09-09 ... del nuovo ordine mondiale
Molte cose sono successe nel mondo in queste settimane estive, a cominciare dalla caduta dell’aereo di Prigozhin e relative condoglianze sorridenti di Putin, fino all’arresto (venti minuti all’interno della prigione di Atlanta) di Trump, con tanto di foto segnaletica sbandierata come una medaglia, o come slogan delle prossime elezioni. Tante altre cose: la guerra in Ucraina che pare senza via d’uscita, il Niger, il Gabon, tutta l’Africa è una polveriera, mentre il governo italiano finge di non capire e se la prende con le ONG che salvano quattro disperati in mezzo al mare (e intanto gli sbarchi sono triplicati, nonostante insulse leggi di pura propaganda). E poi la famiglia Meloni al gran completo si prende tutta l’organizzazione e forse i soldi di Fratelli d’Italia, compreso il compagno della di lei presidente che ha l’intento di far progredire lo share di Rete4 (quella che doveva un tempo andare sul satellite ed essere vista solo dagli alieni, ricordate?).
2023-09-01 Trattasi di una vecchia Lambretta
Mio figlio, uno dei miei figli, è laureato in ingegneria meccanica col massimo dei voti al Politecnico di Torino. Non mi ha mai chiesto un euro, ha ricevuto borse di studio, la residenza universitaria, e ha fatto fotocopie e stage per pagarsi gli studi in ogni suo aspetto. Ha trovato subito lavoro e vive al Nord ormai da qualche anno (e nonostante tutto a me dispiace). Vive di uno stipendio, come tanti, non adeguato rispetto alle sue possibilità, alla sua intelligenza e alle sue competenze, specialmente se rapportato a funzionari pubblici di vario livello (che poi fanno anche i progetti nel privato). Risparmia qualcosa per tentare di formare una famiglia, o almeno una vita dignitosa, fatta da sé, senza raccomandazioni e senza padrini politici. Viene in ferie al Sud una o due volte l’anno. Reciprocamente ci abbracciamo, è una gioia e basta. Niente lacrime, niente chiacchiere e nessuna rivendicazione verso il mondo.
2023-08-21 Uccio, la semplicità di uno show
Uccio Show, all’anagrafe Antonio Bitonti da Montesano Salentino, stamattina 21 agosto 2023, ha deciso di porre fine in modo tragico alle proprie sofferenze. Da tempo aveva un male incurabile che gli impediva di parlare, perché aveva interessato tutta la parte superiore della laringe. Quando sua moglie, la cara Beatrice, mi informò qualche mese fa di questo terribile male, sentii Uccio mugolare vicino al telefono, stava soffrendo anche per la sorpresa di quell’operazione così invasiva che gli aveva portato via l’uso della parola, la possibilità di interloquire con gli altri, lui abituato a scherzare con tutti. L’avevo visto poche settimane fa e i suoi occhi trasmettevano tutta la disperazione del momento. Poi solo messaggi telefonici, fino a pochissimi giorni fa, fino all’ultimo del 15 agosto per il mio onomastico.
Avevo conosciuto Uccio tanti ma tanti anni fa. Al tempo apriva e chiudeva attività di abbigliamento. La sua grinta da venditore lo portavano a ricominciare sempre daccapo, perché per lui era importante realizzarsi da solo, senza l’aiuto della famiglia, impegnata in tutt’altro settore. L’ultima avventura commerciale si rivelò un disastro: dovette chiudere tutto, si sentiva un uomo finito.
In quel momento mi venne a trovare chiedendomi di potersi travestire da Babbo Natale vicino al supermercato che gestivo. Voleva iniziare una nuova attività: travestimento e divertimento, perché “non ho niente da nascondere, niente di cui vergognarmi, niente da perdere”. Accettai non senza qualche titubanza, poi mi accorsi che la sua naturale educazione, la sua statura non proprio idonea ad un nordico barbuto vestito di rosso, faceva simpatia, non disturbava i clienti che gli regalavano sempre qualcosa. Lui ogni sera, alla chiusura veniva da me, e tra il divertito e il sorpreso, diceva: oggi ho fatto 100 €, non ho mai guadagnato tanto in un solo giorno.
Ma Natale ben presto finì e quindi cominciò di nuovo a rimuginare sul suo futuro. Un bel giorno arrivò, tirò fuori una serie di indumenti strani e mi disse: ho deciso di fare lo spogliarellista, che te ne pare? E da allora, giù risate e andò avanti così per anni. A quel punto, era il 2009, lo portai a Londra, dove si presentava un mio documentario. Tirammo fuori un corto – “il Premio di Londra” che in definitiva non è esaustivo del susseguirsi degli avvenimenti, sempre esilaranti e autoironici, che avvennero nella capitale inglese.
Nel 2011 girammo un vero e proprio film dal titolo “2011: Italia Unita Sex Symbol”, che era un po’ una presa in giro della decadenza del sistema Italia, che però nel frattempo festeggiava i 150 anni della sua unità. Dopo questo film, in cui dimostrò notevoli doti di attore interpretando se stesso, spiccò il volo e fu chiamato da TV nazionali partecipando a numerosi show che non erano (e non sono) meno trash delle sue esibizioni. Erano i momenti di felicità, perché la notorietà gli piaceva e gli piaceva essere chiamato da ogni luogo per uno spogliarello che poi in definitiva era un’esibizione comica, una caricatura della spasmodica ricerca della bellezza fisica e delle forme perfette.
Era fragile, Uccio, e lo sapevamo entrambi. L’ultima parte della sua vita era finalizzata a trovare uno scopo, anche un riscatto rispetto ad una serialità di incomprensioni, sfortune, accidenti della vita. Poi la malattia, lo sconforto, l’epilogo. Uccio era unico, la sua semplicità era contagiosa, mai volgare, per questo il suo ricordo rimarrà indelebile nelle persone che lo hanno conosciuto.
https://www.alfredodegiuseppe.it/index.php/film/35-il-premio-di-londra
https://www.alfredodegiuseppe.it/index.php/film/31-2011-italia-unita-sex-symbol
Fb 21 agosto 2023
Alfredo
2023-08-18 "Eroi senza governo" - FB
Per avere dei politici seri dovremo aspettare tempi migliori. Da anni il nostro Paese, (purtroppo in compagnia di molti altri), si governa sfornando slogan elettorali avvincenti, entusiasmanti, direi bellissimi. Certamente ben confezionati, studiati per un pubblico ignorante, per semplificare al massimo cose complesse, per comunicare grandi capacità anche quando non si è gestito neanche la spesa di casa propria.
La complessità, in una società liquida e in continua trasformazione, dovrebbe essere la cifra con la quale ogni politico, dal Comune fino al Quirinale, dovrebbe confrontarsi in continuazione, sapendo in anticipo che ogni scelta è conseguenziale ad altre e che ogni facile promessa diventa un peso insopportabile al momento della pratica governativa. Eroici e rivoluzionari a parole, sottomessi e insulsi nella quotidiana precarietà.
2023-08-13 "Il delirio di Ferragosto" - FB
Premesso che fin dal boom economico degli anni ’60, si è perpetrato in Italia questo delirio di massa, di andare tutti insieme in ferie, possibilmente dove va la maggioranza, è arrivato il momento di fermarsi un po’.
Il bagno al mare, che doveva essere un momento di relax e di svago (specie per i più piccoli) è diventato in estate un termometro della società arruffona, eppure lubranizzata, in fin dei conti capricciosa, vogliosa del cliché della vacanza da ricchi. Ragionate un attimo: è una fatica enorme, un gran vortice dentro la cafonaggine nazionale.
La musica, e relativi grandi eventi, dovevano avvicinare la persona ad un’arte magnifica. In agosto finisce tutto in un turbinio di soldi, auto in sosta, parcheggi, abusi e soprusi. A volte, pur di dire di aver visto un cantante suonare dal vivo, si è disposti a subire tutto, anche di inventarsi contro la propria volontà “una storia” felice.
In estate i VIP pare che escano da casa e tutti gli altri li seguono per capire dove vanno. Se poi li beccano con un grande Yacht o con un’auto inarrivabile, tutti gli altri sono felici per loro. Tornano a casa con un sentimento di gratitudine e insegnano ai figli come seguire l’esempio dei VIP.
Se ci fermiamo un po’, facciamo del bene a tutti, mare e animali compresi. (Attenzione: Vivere nella follia collettiva è la condizione umana più naturale... ed io tra di voi).
FB - 13 agosto 2023
Alfredo De Giuseppe
2023-08 "LA 275 e TIGGIANO" - 39° Parallelo
Cronistoria di trent’anni di decisioni cangianti, di una strada simbolo di un’Italia complicata.
La vicenda della Strada Statale 275 è sempre attuale. Stavolta l’occasione la dà un manifesto apparso nei primi giorni di luglio 2023 in tutto il Sud Salento dal titolo “IL CONSIGLIO COMUNALE DI TIGGIANO ha deliberato la “Distruzione delle Matine”, a firma dell’Ass. Culturale “Centro Sociale” di Tiggiano. Proviamo allora, per una volta, a vedere quest’opera dalla prospettiva storica di un unico piccolo Comune, Tiggiano appunto. Tralasciamo qui le battaglie delle associazioni di volontariato e di difesa del territorio e le posizioni degli altri Comuni. Valutiamo soltanto le posizioni delle varie Amministrazioni succedutosi in Tiggiano in funzione dell’iter burocratico che fin qui ha accompagnato l’ipotesi di una nuova strada.
Premettiamo che il progetto parte su impulso dell’ASI (allora SISRI) che, con la logica di unire più distretti industriali nel frattempo sorti nel Sud Salento, affidò nel 1994 l’incarico di redigere un progetto per l’ampliamento della 275 alla società PRO. SAL. dell’ing. Angelo Sticchi Damiani. Sull’affidamento e sulla redazione di tale progetto si è molto discusso, anche nelle aule dei Tribunali con sentenze spesso contraddittorie tra di loro. Certo è che quell’affidamento, perlomeno frettoloso e superficiale, senza alcuna gara di evidenza pubblica, non ha favorito una sana discussione intorno ad un’opera che non sembrava tenere in conto nessuna peculiarità del territorio. (Ciò non toglie che la parcella di circa 5 milioni di Euro è stata regolarmente incassata dalla società Pro. Sal).
Nel 1994 Tiggiano era governata da una lista civica guidata dall’Arch. Donato Martella, che nonostante venne eletto in discontinuità con il suo predecessore, il Geom. Giuseppe Nuccio che era stato sindaco per 20 anni, non riuscì a staccarsi dall’imperante logica cementizia. La sua posizione era nettamente a favore della nuova 275. Per il resto un paese come Tiggiano continuava nel suo disordinato boom edilizio, andando ad invadere anche la parte est della circonvallazione che era nata proprio per alleggerire il traffico verso Leuca. Numerose furono le lottizzazioni, alcune forzate su terreni agricoli, messe in cantiere dal 1990 al 1995. Sullo specifico progetto della nuova 275, non c’è traccia di deliberazioni consiliari.
Del progetto si discute nelle Associazioni pro e contro, ma in concreto non si muove nulla fino al 2001 quando viene inserito nella Legge Obiettivo, considerando l’opera strategica e di interesse nazionale. Quindi la Regione Puglia si impegna a contribuire all’opera, sottoscrive un accordo con ASI che si affida ancora una volta alla Pro.Sal., la quale, a sua volta, con qualche modifica, ripropone lo stesso tracciato.
Nel 2001 Presidente della Regione Puglia è Raffaele Fitto, mentre a Tiggiano è Sindaco il dott. Ernesto Bellante, eletto nelle fila del centro destra. Bellante, in carica dal 1995 al 2004, così come i suoi successori, non ha sentito in circa 10 anni l’esigenza di aprire un pubblico dibattito nella comunità, ma ha preferito allinearsi alle decisioni dettate dai suoi referenti politici regionali che hanno sempre spinto per l’ampliamento e la costruzione di una 4 corsie fino a Leuca. Nel frattempo monta la protesta di chi ritiene inutile o addirittura disastroso per i piccoli Comuni un nuovo tracciato che porti turisti e residenti direttamente a Leuca. Anche Tiggiano conta alcuni attivisti del movimento NO275.
Nel 2005 Anas approva il progetto definitivo, con alcune correzioni del progetto, che viene ridimensionato soprattutto negli ultimi 7 km da San Dana a Leuca, dove viene cancellata la più grande rotatoria d’Italia che doveva collegare la 274 e la 275 (roba che gli astronauti avrebbero fotografato con una certa curiosità).
Nel 2005 regna ormai Niki Vendola in Puglia, ma a Tiggiano è ancora il centro-destra a vincere con sindaco il Geom. Donato Martella, convinto sostenitore del tracciato a ovest di Tiggiano, che lasciasse intatta la “Cosimina” e l’assetto urbanistico ormai consolidato di Tiggiano.
Nel 2007 si parla di “strada parco”, perché passa dalle precedenti 4 a 2 corsie nel tratto dopo Montesano, sempre spaccando la zona “Matine” che, oltre ad essere una zona di una certa rilevanza della biodiversità salentina e di alcuni tesori archeologici, nasconde nel sottosuolo delle discariche abusive oltremodo velenose per le falde acquifere. Bisogna qui ricordare che fino al 2007 Vendola e l’assessore Minervini erano stati contrari ad una nuova strada da Montesano a Leuca.
Ancora una volta tutti i sindaci dei paesi interessati si dicono d’accordo, senza affrontare i problemi derivanti da tale progettazione. (Va segnalata la posizione isolata del Sindaco di Alessano, Luigi Nicolardi, che non è mai stato d’accordo su un tracciato che va ad impattare l’insediamento rupestre di Macurano, contrapponendo invece proposte di maggiori risorse ai Comuni per la messa in sicurezza dell’esistente).
Il sindaco di Tiggiano, il Geom. Donato Martella -omonimo del precedente Architetto - vota a favore in una riunione appositamente tenutesi a Roma nel 2007 presso il Ministero dei Trasporti, durante la quale vengono decisi importanti ristori economici per alcuni Comuni particolarmente danneggiati dal nuovo tracciato (vedi Tricase) e neanche un Euro per Tiggiano, che pure in proporzione vede nel suo piccolo territorio avvicinarsi la possibilità di una strada sopraelevata, la cui reale consistenza in sede non è inferiore a 50 mq di larghezza.
Nel 2009 il Cipe senza invitare la Regione decide che la strada va fatta a 4 corsie fino a Leuca, promotore più importante Raffaele Fitto, ministro del governo Berlusconi. Questo progetto, se possibile, è peggiore del primo, con sottopassi, gallerie, rotatorie e un mega-ponte a tre campate all’altezza di Alessano-Tiggiano. La Regione si oppone con un ricorso al TAR. La Provincia, che fino ad allora aveva sempre tentato di trovare una giusta mediazione tra le esigenze di sicurezza e la conservazione della tipicità del Sud Salento, con Antonio Gabellone, neo eletto Presidente, si schiera apertamente e supinamente con il Ministero dei Trasporti, quindi con Fitto (Ministro dei rapporti con il Parlamento). I Comuni seguono ancora una volta le indicazioni che vengono dall’alto.
Nel 2011, a sorpresa, la Regione Puglia, senza consultare nessun Ente pubblico e privato del territorio, ritira il ricorso al TAR e raggiunge con Anas, Provincia di Lecce e Ministero dei Trasporti un nuovo (e apparentemente) definitivo accordo: ancora una volta il compromesso riguarda gli ultimi 7 chilometri, da San Dana a Leuca, 2 corsie, niente viadotti e mega rotatorie.
A questo punto tutte le forze politiche, da destra a sinistra, nessuna esclusa, gridano alla vittoria, soprattutto perché non si son persi i soldi del finanziamento, come minacciato dal Cipe. A Tiggiano governa ormai da un paio d’anni l’ing. Ippazio Antonio Morciano, eletto con il PD. Anche lui, come i suoi predecessori, pur avendo in passato espresso posizioni diverse, si adegua alle regole di partito e si dichiara entusiasta della nuova soluzione.
Però la storia non finisce qui. Alcuni proprietari si ribellano all’esproprio di terreni e immobili, si susseguono i ricorsi, ma soprattutto, nel 2014, vengono scoperte altre e più importanti discariche abusive, posizionate proprio sul nuovo tracciato previsto dal progetto della Pro.Sal, specialmente nella zona delle “Matine” nel triangolo ai confini di Tricase, Tiggiano, Alessano. Quindi viene indagato il Presidente Anas, Pietro Ciucci dalla Procura di Roma per abuso d’ufficio, e successivamente altri nove per il tombamento delle discariche che contengono rifiuti tossici e producono diossina. La scoperta della dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone blocca di fatto il vecchio progetto. Si apre un nuovo scenario. Una delibera dell’ANAC (Autorità anti corruzione) del 31 agosto 2016 mette in evidenza le gravi anomalie contenute nel progetto di ammodernamento e rivisitazione del tracciato della SS 275 secondo le modalità procedurali e tecniche previste dalla legge Obiettivo e dal progetto PROSAL. In particolare, la delibera rileva che “Sono emersi elementi di forti criticità riguardo le fasi delle procedure di programmazione, progettazione e affidamento delle opere in oggetto nonché ulteriori elementi che potrebbero esprimere profili di carattere penale e di danno erariale”; il nuovo Presidente di Anas dichiara alla stampa che inizierà "nuove procedure di gara con la suddivisione in lotti dell'opera che consentiranno di individuare parti di intervento idonee ad essere avviate nei minori tempi tecnici possibili, rispondendo, nel contempo, alle urgenze del territorio e alla tutela dell'ambiente"; anche il Ministero delle Infrastrutture rileva “la necessità di procedere alla revisione del progetto nella sua dimensione e nella sua qualità".
Sembrerebbe una sana presa di coscienza delle complessità legate alla mega strada, sembrerebbe un chiaro ridimensionamento dell’opera, che finalmente, divisa per lotti, potrà completarsi più facilmente da Scorrano a Tricase, dove obiettivamente è più facile realizzare l’ampliamento della strada esistente e dove i costi sono più contenuti. Ma i sindaci del Basso Salento non demordono.
Il sindaco di Tiggiano, l’ing. Ippazio Antonio Morciano, insieme agli altri Sindaci interessati, nonostante le risultanze processuali e una più pragmatica visione della realtà, si lanciano in nuove fantasiose progettazioni, tra cui una che prevede una galleria proprio all’altezza di Tiggiano, per superare la linea ferrata e quindi ricollegarsi sempre al primo tracciato. In più il Sindaco, divenuto nel frattempo anche un importante dirigente del PD provinciale, si oppone con determinazione alla realizzazione di una sistemazione della cosiddetta “Cosimina” che secondo lui “finirebbe sempre per far confluire il traffico nel centro urbano di Tiggiano”. In ogni caso la sua ferma convinzione è che si debba fare una nuova strada fino a Leuca, cavalcando le posizioni dei sindaci di Corsano, Gagliano e Castrignano. Questa posizione, sicuramente poco “ambientalista”, blocca di fatto la realizzazione del Primo Lotto fino alla zona industriale di Tricase, perché sia la Regione che Anas, dopo le precedenti esperienze, vorrebbero far partire il progetto senza contenziosi preventivi.
Dopo vari stop&go, dopo vari tentennamenti, all’improvviso nel 2021, come idea mediatrice spunta una nuova ipotesi. Non più a est di Tricase (la Cosimina), non più ad Ovest di Tricase (zona industriale), ma una terza via, posizionata tra Specchia e Lucugnano, che però in definitiva tra Alessano e Tiggiano arriva a invadere di nuovo una parte delle Matine.
Sindaco di Tiggiano dal 2019 è Giacomo Cazzato, che per anni ha fatto parte dei comitati contro la 275, oltre a quello di “Prendi Posizione” di Sergio Blasi, l’ex sindaco di Melpignano, che aveva convocato più di un’assemblea sul tema per prendere le distanze da alcune decisioni “antistoriche” e “affaristiche” del suo stesso partito. Il Consiglio Comunale di Tiggiano del 16 gennaio 2023 da’ delega al Sindaco di esprimere il parere della comunità nella conferenza di servizi che si terrà di lì a breve presso la sede dell’Anas di Lecce. Cazzato, da Sindaco di sinistra (?), dimentica ogni remora e approva senza riserve (come gli altri Sindaci) la proposta progettuale proposta da Anas.
Oggi, agosto 2023, l’opera non è ancora partita. Anche il primo lotto, quello che da Scorrano dovrebbe fermarsi alla zona industriale di Tricase, è fermo al palo di permessi, questioni burocratiche e politiche. In effetti, al di là delle posizioni politiche di partiti, associazioni e movimenti, ci siamo sempre chiesti dell’utilità del secondo lotto, di una nuova superstrada dopo Tricase, considerato l’esiguo numero di auto in transito e il sicuro danno ambientale su un territorio fragile e in realtà molto piccolo, intersecato da paesini e frazioni, che ne formano un unicum da valorizzare e non da omogeneizzare al resto del Salento. L’inutilità è nelle cose e proposte intelligenti ce ne sarebbero, ma le Amministrazioni non riescono ad uscire dalla logica dell’asfalto, contro ogni indicazione ambientale, contro ogni logica alternativa.
Il Sud Salento, spopolato e desertificato per lunghi mesi all’anno, merita un progetto complessivo, una visione più consona ai tempi, non solo di una nuova striscia d’asfalto. Speriamo lo sappia anche la prossima Amministrazione di Tiggiano (senza finti ambientalismi).
39° Parallelo – agosto 2023
alfredo de giuseppe
Libere fenomenologie del 2023-07-22 - ...del turismo insostenibile
Domenica 16 luglio 2023, la temperatura è vicina ai 37°, domani forse saremo intorno ai 40. L’Italia brucia, come un po’ tutta l’Europa. Ci sono scioperi di aerei e treni, c’è un ministro che straparla con i twitt, in Ucraina si spara sempre di più, ma il turismo di massa si muove comunque e si concentra in queste settimane. Il Salento, quella perla di turismo indispensabile alla sopravvivenza di ogni pur misera attività, pullula di persone in cerca di divertimento, di mare pulito, di spiagge caraibiche, di spritz economici e di radiose offerte culturali.
Mi chiama un amico che è arrivato a Lecce alle 8,50 da Firenze. Ha avuto l’ardire di venire in treno con moglie e due figli, pensando di muoversi con facilità con i mezzi pubblici. Prima telefonata: “Ti ho fatto una sorpresa, sono alla Stazione di Lecce. Arrivo a Marina Serra e non mi muovo più. Voglio solo mare, uno spaghetto e una pizza. Sono senz’auto proprio per non cadere nella solita tentazione di fare sette giorni di ferie a circolare inutilmente sotto il sole alla ricerca di un parcheggio”. “Va bene” - dico io, tra l’assonnato e una leggera indifferenza – “ci vediamo nei prossimi giorni. Magari passo io una sera dalla Serra”. Fine prima telefonata .
2023-07-14 Intervista su Mondo Radio per presentare "Solo Uomini Soli"
2022-11-01 "C'era una volta una stazione"