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2025-06-21 "Piani Mattei e distrazioni" - Querce news

In questi giorni è data con una certa enfasi (dai soli media italiani) notizia dell’ennesimo annuncio -con annesso incontro istituzionale - da parte della premier Meloni del cosiddetto “Piano Mattei” che consisterebbe “nell’aiutare gli africani a casa loro”. Ideologia del resto nota e a fondamento di ogni colonialismo: quel popolo ha bisogno di noi. Lo dissero a suo tempo tutte le Nazioni europee e lo disse soprattutto l’Italia agli etiopi e ai libici. Si parla di un impegno italiano per costruire strade, acquedotti e industrie per un valore immediato di 1,2 miliardi di euro. Peccato che non ci siano i soldi neanche per gli acquedotti italiani, neanche per migliorare la sanità del Sud Italia. È un nuovo, strategico strumento di distrazione di massa, mentre centinaia di persone al giorno sbarcano sulle nostre coste (nel silenzio generale), i centri in Albania sono delle scatole vuote costate quanto venti ospedali, mentre le bombe saltano barbaramente da un Paese all’altro, allegramente sopra le nostre teste.

Meloni cerca di darsi un tono, specie con vestiti sempre più importanti ed eleganti, con parrucchieri ed estetisti estenuati nel virtuoso rifacimento, ma la realtà è che non ha una politica chiara in nulla ed infatti va spesso in coppia con la Ursula Von Der Leyen che a sua volta pensa di fare l’Europa con il riarmo più grande della Storia. Una serie infinita di parole usate come “distrazione di masse ignoranti”.

Qualcuno diceva che le donne al potere sono meglio degli uomini, che loro salveranno il mondo. Io non ho mai creduto a questa ipotesi consolatoria: le donne sono come gli uomini.

A proposito: le comunità africane guardano con estremo sospetto questo fantomatico piano italiano. Loro non vogliono una qualche forma di carità o di neo colonialismo ma molto più prosaicamente nuove forme di libertà, nel commercio, nel movimento di uomini e cose.

21 giugno 2025

alfredo de giuseppe

2025-06-15 "La Follia è una cosa seria" - FB

Benjamin NETANYAHU, Primo ministro israeliano, è un pazzo guerrafondaio;

Israel KATZ, ministro della difesa israeliano, è un pazzo che gode dopo ogni bombardamento;

Viktor ORBÁN, Primo ministro dell’Ungheria, è un pazzo nazionalista;

Tayyip ERDOĞAN, Presidente della Turchia è un pazzo torturatore;

Vladimir PUTIN, Presidente della Russia, è un pazzo maniacale;

Sergej Viktorovič LAVROV, Ministro degli affari esteri della Russia, è un pazzo bugiardo seriale;

Ali KHAMENEI, guida suprema dell’Iran, è un pazzo fanatico religioso;

Donald TRUMP, Presidente USA, è un pazzo colpito da Alzheimer bipolare;

Elon MUSK, miliardario USA prestato per pochi mesi alla politica trumpiana, pazzo per eccesso di ricchezza;

James David VANCE, Vicepresidente degli USA, un pazzo visionario che si vede già Presidente;

Marco RUBIO, Segretario di Stato USA è un medio pazzo americano;

Volodymyr ZELENSKYJ, Presidente dell’Ucraina, ex comico di successo, è un comico pazzo;

Ursula VON DER LEYEN, presidente della Commissione europea, a nome di tutti gli Europei, vuole riarmare follemente l’Europa: come una qualsiasi pazza europea;

Giorgia MELONI, Presidente del Consiglio italiano, mentre guarda la cinepresa con aria seria, è convinta che tutti questi pazzi parlano con lei per essere meno pazzi; e qualcuno, compreso lei, ci crede davvero! 

Regola vuole che quando giocano più pazzi nello stesso periodo, si arriva velocemente alla guerra mondiale.

15 giugno 2025

Alfredo De Giuseppe

2025-06-10 "Storia di noi elettori" - FB

Le prime elezioni del Regno d’Italia si svolsero nel 1861. Votarono circa 400.000 persone su una popolazione totale di 25 milioni. In sostanza meno del 2%. In effetti avevano diritto al voto solo i nobili per discendenza e i ricchi che dimostravano di esserlo. C’era anche qualche personaggio noto, qualche artista, qualche poeta e scrittore. I poveri e gli analfabeti non potevano votare, le donne men che mai. Questo dato non viene mai ricordato nelle analisi storiche e qualitative delle classi dirigenti che da sempre governano l’Italia.

Bisogna attendere oltre 50 anni, nel 1912, per il suffragio universale maschile, con una legge che garantiva il diritto di voto a tutti i cittadini di almeno 30 anni. Successivamente, nel 1918, il diritto fu esteso a tutti gli uomini di 21 anni e a quelli di 18 anni che avevano prestato servizio militare durante la Prima Guerra Mondiale. Le donne invece sempre a casa, cucinare, pulire e fare un po’ di figli utili alla Patria.

Andò peggio durante il ventennio fascista: con una legge del 1928 il diritto di voto fu fortemente limitato, trasformando il sistema elettorale in un plebiscito, senza alcuna possibilità di scegliere tra più candidati. Gli elettori potevano solo approvare o respingere una lista unica di candidati selezionata dal Gran Consiglio del Fascismo. E comunque continuavano a votare, diligentemente, solo gli uomini che dimostravano sempre un certo entusiasmo verso chi reprimeva ogni libera espressione.

Poi ci fu la disfatta del nazi-fascismo, la Resistenza, la Costituzione e gli Alleati a farci da tutor. Per la prima volta le donne italiane poterono votare il 2 giugno 1946, in occasione del referendum istituzionale per scegliere tra Monarchia e Repubblica, e per l'elezione dell'Assemblea Costituente. Quel giorno, oltre 13 milioni di donne si recarono alle urne, segnando un momento di svolta per la democrazia italiana. Anche le donne potevano essere elette, essere cittadine come i maschi, parlare di politica e forse avere anche un ruolo sociale meno subordinato.

Alle elezioni politiche del 1976, votarono per la prima volta i diciottenni quando l'età minima per il voto fu abbassata da 21 a 18 anni (anch’io votai per la prima volta in quell’anno e mi sembrò di essere finalmente diventato maturo). Tuttavia, per votare al Senato era necessario avere almeno 25 anni: solo con la legge costituzionale n. 1/2021, anche i diciottenni hanno ottenuto il diritto di voto per il Senato.

Insomma oggi potrebbero votare tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto almeno 18 anni. Sarebbero circa 50 milioni, però ormai ad ogni occasione vota circa la metà (un po’ di più alle Comunali per spingere l’amico, il parente, il capotribù) e ai referendum ancora meno.

Ascoltando in questi giorni gli entusiasti commenti degli astensionisti intermittenti o persistenti, di ogni ordine e grado, mi è venuto un pensiero (fuori dalle ipocrite analisi del momento):

Siccome la democrazia è un gioco dell’oca e si ricomincia sempre daccapo, specie finché non si riassaggia l’odore delle bombe, la povertà assoluta e l’impossibilità di muoversi, io propongo di tornare al 1861. Non si sa mai, potrebbe venir fuori il galantuomo in bombetta che ci sappia governare. Forse basta quel due per cento, formato da vecchi nobili e nuovi straricchi, per farci sentire liberi e felici.

10 giugno 2025

Alfredo De Giuseppe

2025-06-07 "L'edicola di Gigi" - il Volantino

 

Un giovedì normale, il 4 giugno del 2025, Gigi De Francesco decide di chiudere la storica edicola di Piazza Pisanelli a Tricase. Avviata dal padre Vito, appena finita la seconda guerra mondiale, è rimasta ininterrottamente aperta per 80 anni, sempre nello stesso luogo, un sottoscala del campanile del Convento di Domenicani. Uno spazio angusto, piccolo, sempre strabordante di riviste, giornali e ora anche di giocattolini.

La sua chiusura va ben oltre la fine di un’epoca, detta asetticamente come si potrebbe dissertare di un qualcosa fuori moda, della fine della carta stampata, dell’inizio ufficiale dell’era dell’Intelligenza Artificiale. No, va alla radice di un modus vivendi, di una socialità, di una gentilezza dell’essere che ci appaiono lontani, sfumati nel tempo, come gocce disperse nell’aria.

Nel 2000, un’epoca che ci appare già remota, sul libro “Ore 8, sotto l’orologio” così scrivevo in premessa:

Da una seria ricerca socio/linguistica si è scoperto che l’aggettivo più usato a Tricase è “normale”. Sul concetto di normalità potremmo scrivere a lungo: non giungeremmo, probabilmente, ad una conclusione accomodante. O forse si, basta accettare il tutto come banale, come consuetudine e l’atteggiamento più controverso, diventa normale.

Per questo ho eletto un unico luogo come il crogiolo della normalità tricasina. Alle otto di ogni mattina un caffè veloce, veloce come si prende solo in certi paesi del Sud Italia. (In piedi, come necessità, senza tavolini, senza colazione. Anni fa i proprietari dei due bar del centro pensarono bene di mettere delle sedie e dei tavoli e si adeguarono a quella cosa chiamata servizio: gli incassi non aumentarono di una lira)... C’è un convento dei domenicani e un campanile, sul quale circa un secolo fa misero un bell’orologio, segno della meccanica che avanzava. L’orologio funziona ad intermittenza, anni si e anni no. Di fronte c’è un’unica torre, annessa al castello dei Gallone. Il torrione è oggi sede della Pro-Loco e il castello del Municipio. Alle otto, dicevo, caffè e giornale, commenti su tutto, grida e cattiverie, notizie sempre fresche. L’incontro è sotto l’orologio: deve essere sembrato, nell’ultimo secolo, un buon sistema per darsi un appuntamento, neutro e preciso, maschilista. Senza donne, impegno e ostentazione.

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2025-06-03 "L'intelligenza artificiale senziente e cosciente" - 39° Parallelo

L’intelligenza Artificiale senziente e cosciente

I video, le immagini prodotte dall’Intelligenza Artificiale hanno ormai invaso i nostri computer, telefonini e televisioni. Da qualche mese tutti noi siamo in relazione con una qualche forma di AI: te la ritrovi sulle APP del tuo telefono e nelle ricerche di notizie. È già ovunque, nella nostra vita.

Abbiamo imparato, negli anni, che l’evoluzione della tecnologia ci lascia stupiti nel breve volgere di pochi mesi. Appena si deciderà di spingere sull’acceleratore, l’AI vivrà con noi, dormirà con noi, studierà per noi e ci osserverà per aumentare la nostra sicurezza, guiderà le nostre auto, gli aerei, eseguire le operazioni dopo le diagnosi e ci curerà pure i denti.

Non pensavo che sarei vissuto tanto a lungo da vedere realizzato lo scenario avanzato da tanti film di fantascienza, eppure ci sto entrando con entrambi i piedi, ma in silenzio, quasi senza accorgermene.

Dobbiamo immaginare ciò che, senza dubbio, succederà in futuro molto prossimo, e nel farlo, non credo che ne usciremo tutti felici. Perché in effetti l’uomo sta per delegare tutta la sua vita ad una macchina prodigiosa che ha assorbito miliardi di miliardi di informazioni, immagini, libri, video, leggi e sentenze.

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2025-05-24 "Tricase, città Pisanelli" - FB

A Tricase, Pisanelli vince sempre. A testimoniare tale invincibile destino negli anni sono state disseminate targhe, strade, piazze e scuole. Laddove c’è il monumento dei caduti in guerra e lo stabilimento dell’ex Acait, c’è Piazza Alfredo Codacci Pisanelli, nato semplicemente Codacci a Firenze e divenuto anche Pisanelli dopo le seconde nozze della madre con il nostro famoso giurista Giuseppe Pisanelli.

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2025-05-23 "Un solo giorno di trumpate" - FB

Oggi Donald Trump ha minacciato l’Europa di applicare dazi del 50% sulle merci provenienti dal Vecchio Continente. La borsa italiana ha perso quasi il 2%. Oggi la sola Apple nel mondo ha perso oltre 100 miliardi del suo valore azionario.

Il presidente eletto Trump ha deciso che nella prestigiosa università di Harvard non potranno più iscriversi studenti stranieri. Questo dopo aver tagliato tutti i fondi alle Università che hanno “sfornato ideologie di sinistra, in accordo con la Cina”. Apre di fatto una nuova stagione di caccia alle streghe.

Il presidente degli USA utilizza lo Studio Ovale della Casa Bianca come il luogo delle imboscate: dopo quella a Zelensky ieri è toccato a Ramaphosa, il leader nero del Sudafrica che si è dovuto sentire addebitare normali fatti di cronaca ai danni di bianchi in diretta mondiale. Ora i leader mondiali che si recheranno a Washington pensano che sia meglio andare preparati con minacce pregiudiziali da tirar fuori al momento opportuno.

Lasciando perdere tutte le giravolte che ha messo in atto da gennaio ad oggi, tutte le pagliacciate, le dichiarazioni roboanti e le stupidate storico/scientifiche, rimane qualche dubbio: perché questo pazzo è stato eletto due volte in quel paese che si autodefinisce moderno?  È più folle lui o la maggioranza degli americani? Quanto sono patetici quelli che lo seguono, vedi Meloni? Quanto il mondo dovrà sopportare questi spettacoli pericolosi?

23 maggio 2025 -FB

alfredo de giuseppe

2025-05-16 "Progettare immaginando" - il Volantino

Tricase Porto ha un problema enorme. Non sa che pesci prendere. La marina di quel comune salentino, definitosi nel tempo Tricase, è attraversata dalla litoranea S.P. 358, che fu progettata nel 1953 e completata fino a Leuca nel 1971. Questa strada si innestò sin dall’inizio su un viottolo esistente sin dal Medioevo, quella comunale che congiungeva il porto al centro storico, creando quindi da subito un equivoco di fondo sull’utilizzo della località marina, che sembrava più luogo di passaggio che di riposo, soggiorno e turismo. Per un periodo fu percepito come un beneficio, perché più facilmente raggiungibile rispetto ad altre spiagge, (vedi ad esempio Marina Serra che è sottoposta rispetto alla strada provinciale), per poi diventare un problema via via che crescevano traffico, attività commerciali e consumismo generalizzato. Era evidente, già all’inizio degli anni ‘80, che sarebbe stata necessaria una bretella panoramica che dall’incrocio del Canale del Rio superasse Tricase Porto e Andrano per poi congiungersi di nuovo con la 358 nei pressi di Castro. Questo progetto, che pure fu pensato, avrebbe permesso a Tricase Porto di diventare la marina della cittadina e non il veloce passaggio di una litoranea sempre più trafficata.   

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2025-05-15 "...era il 15 maggio 1935" - Querce News

Ore 8 – 15 maggio 2025, stamattina, 90° anniversario della strage di Tricase per mano delle autorità militari e civili del regime fascista. Morirono 5 persone, ferite 22, arrestati 74 che manifestavano a difesa del loro lavoro presso il tabacchificio Acait.

2025-05-14 "Ciao Pepe" - FB

NEL MARZO 2015, oltre 10 anni fa, SCRISSI UN ARTICOLO DAL TITOLO "Xylella e Mujica"

Ieri, 13 maggio 2025, “Pepe” Mujica si è spento alla soglia dei 90 anni per un cancro all’esofago. Ha sempre vissuto nella sua casa di campagna di Montevideo.

Ciao Pepe, aver letto la tua autobiografia “La felicità al potere” è stato un piacere, quasi come averti conosciuto.

https://www.alfredodegiuseppe.it/index.php/archivio-2015/253-xylella-e-mujica 

Alfredo De Giuseppe

 

2025-05-09 "Un veliero fermo a Leuca" - Querce News

Leuca ha sempre il fascino di Finibus terrae. Anche in mezzo a yacht in alluminio, modelli variegati di fuoribordo, alberi giganteschi dentro un moderno porto turistico. Leuca, bianca e lucente, distesa dietro quel lungomare di architetture variegate e fantasiose, come potevano permettersela solo alcuni nobili di metà ottocento, borboni gattopardeschi. Leuca che guarda due mari, i sud del Mediterraneo, la culla delle civiltà e, forse, delle guerre.

È lì che domenica 3 maggio incontro Shokri, sul veliero “Barcarole” della Freedom Flotilla Coalition che è ferma per un guasto, in attesa di ripartire per Gaza con un carico di medicinali. Lui, palestinese rifugiato (come tutti) è a bordo in attesa di meccanici ed elettricisti.  Faccio un video con alcune sue amare considerazioni, anche sull’Italia che pure lo ospita dal 1983.

Non può dimenticare ciò che è stato fatto al suo popolo negli ultimi decenni, nell’indifferenza collettiva. Non ha una salute di ferro Shokri, non è più un ragazzo, ma una cosa sa per certo: non mollerà mai, non potrà ignorare la sua gente senza acqua, senza pane, minacciata da armi e ricatti.

La luce di Leuca, in una giornata di primavera, senza ancora gli affanni dell’estate piena, sulla faccia di Shokri diventa un messaggio di pace, portato avanti con sofferenza, lontano dalle scrivanie e dalle ipocrisie.

A Leuca, a finibus terrae, ci si può andare non solo per chiedere una grazia, non solo per pregare nella grazia, ma anche per dire grazie a persone pacifiche come Shokri. La nave ferma a Leuca ha bisogno del nostro sostegno, anche economico. Shokri è ancora lì. 

9 maggio 2025 – Querce news

 

Alfredo De Giuseppe

2025-05-02 "Un sold-out contro l'indifferenza" - Querce News

Tricase e il Salento hanno risposto molto bene all’invito di far sentire un grido di giustizia e libertà in Palestina e Cisgiordania. Ieri sera sold-out alle due proiezioni del film documentario “No Other Land”. Molte persone hanno intuito il senso del nostro appello: non possiamo essere complici con il silenzio e l’indifferenza dell’ennesimo brutale sterminio che da anni si sta compiendo sotto i nostri occhi.

Mentre presentavamo Gabriel Mileti che ha commentato il film (“doloroso e violento”) e in generale la situazione nel Medio Oriente, un’imbarcazione della ONG “Freedom Flotilla Coalition” (Ffc) in viaggio verso la Striscia di Gaza - la nave Conscience – con aiuti alimentari e medicali, rimaneva vittima di un attacco con droni al largo di Malta, in acque internazionali. Malta è stata accusata dagli organizzatori di non aver risposto alle chiamate di soccorso e di non consentire alla nave di essere rimorchiata fino al suo porto. L’attacco ha provocato gravi danni alla parte anteriore, una breccia e un incendio, con conseguente abbandono da parte dell’equipaggio che fortunatamente è stato tratto in salvo da una nave proveniente da Cipro. Freedom Flotilla Coalition ha accusato il governo israeliano di essere responsabile dell’attacco. L’ennesimo insulto al diritto internazionale, alle regole basilari per il salvataggio di vite innocenti. Nel silenzio dei governi occidentali – Italia in primis - che ormai consentono a Israele qualsiasi forma di violenza contro un popolo inerme e affamato.

Allo stesso tempo abbiamo dato notizia che un secondo veliero di FFC era in rada a Santa Maria di Leuca, in attesa di partire per la striscia di Gaza con altri aiuti umanitari. Cercheremo di contattarli e sostenerli, anche se ci sono i ritardi forzati da questioni burocratiche e la notizia del ritiro di un paese sponsorizzatore della bandiera.

Ieri sera, in un cinema di Tricase -Lecce - si è visto come esiste ancora in Italia una sensibilità verso le Resistenze dei Popoli. Lottare contro il muro di gomma creato scientemente da media e politica è un nostro dovere. Forse il più impellente dovere di questi tempi.

 

2025-04-26 "Carissimi Cardinali" - Querce News

Carissimi Cardinali del Conclave mi rivolgo direttamente a Voi, Vi scrivo oggi che tutto è ormai compiuto intorno al corpo di Francesco I, funerali con amici e nemici, interviste e analisi, lunghe dirette televisive e un sobrio lutto nazionale tra gigantesche misure di sicurezza. Mi permetto di scrivere, prima che Vi chiudiate nella Cappella Sistina, a Voi 118 non italiani. So che siete 135 a dover scegliere il prossimo Papa della Chiesa Cattolica, ma ho sottratto i 17 Italiani, ai quali magari scriverò in seguito, forse a conclusione di tutto questo.

Dunque, carissimi elettori di Papi, la mia è una richiesta chiara, una supplica esplicita: cercate di eleggere qualcuno che non sia italiano. E vi spiego perché.

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2025-04-12 "50 forse 100 per cambiare" - il Volantino

Domenica 6 aprile 2025 sono stato invitato da osservatore ad un incontro di tutte le componenti del centro-sinistra di Tricase. Si parlava delle future elezioni amministrative che si terranno nella primavera del 2026 ed era l’occasione per uno scambio di vedute e valutazioni sull’attuale situazione politica.

Dagli interventi e dalle conversazioni informali sono emersi dei punti interessanti che cerco di riassumere:

  • C’è da costruire un percorso insieme. Tradotto significa tentare di giungere ad una candidatura unitaria.
  • Le primarie, con i dovuti regolamenti di partecipazione, sembrano in definitiva la via più consona per una scelta forte e rappresentativa;
  • Bisogna tralasciare alcune incrostature del passato, che hanno portato a divisioni personalistiche;
  • Andare oltre i singoli nomi e alle autocandidature che dovranno essere lasciate a giornalisti retroscenisti;
  • Individuare una serie di punti, non tantissimi, sui quali firmare un patto, non essere generici ma approfondirli al fine di una corretta successiva realizzazione in fase di governo;
  • Non essere avulsi dagli scenari nazionali e internazionali, al fine di costruire in città una vera e condivisa sensibilità intorno ai temi del momento;
  • Interpretare le trasformazioni del nostro vivere in senso ecologista, pacifista e della bellezza;
  • Intuire se vi sono nuove, vere opportunità di lavoro alternativo alle dinamiche attuali;
  • Non dimenticare mai gli errori recenti, facendone tesoro;
  • La politica intesa anche come crescita personale, dove non sempre serve anticipare il proprio ego rispetto al bene comune; le tristi notizie dal mondo ce lo stanno dimostrando;
  • Recuperare la politica come strumento collettivo.

 Queste le parole che si son dette, queste le parole che servono per migliorare una città nella sua interezza, sociale e politica. Impresa non facile e per niente scontata, ma per una volta bisogna aprire una larga linea di credito. Ora il pallino è nelle mani non degli eventuali candidati sindaci, ma dei 50, forse 100 appassionati che domenica 6 aprile, sotto la pioggia, hanno risposto ad un invito, lasciato i loro impegni, con l’obiettivo di cambiare la Politica. E non solo a Tricase. Dopo questo breve, intenso, atto fondativo, aspettiamo aggiornamenti.

 

il Volantino n. 13 del 12 aprile 2025

Alfredo De Giuseppe

2025-04-04 "Il circo decadente e sovversivo, come l'Europa" - 39° Parallelo

Il circo che arriva nella provincia è stato sempre di seconda categoria, di piccole dimensioni, con un cast artistico alquanto limitato. Però negli anni del secondo dopoguerra era sufficiente per alimentare sogni di libertà, di esagerata attività artistica immersa nella natura animale, dove le bestie finivano per essere umanizzate e trasformate in intelligenze indotte al divertimento. Il circo, un gioco di abilità variopinte, ammirate da tutti, utili per infiammare infine le menti dei bambini. In una terra che vedeva pochi spettacoli, dedita al duro lavoro e alle sole feste patronali, il circo era comunque un avvenimento. I grandi circhi facevano altri giri, avevano altri target.

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