2022-06-04 "Qui, nel Regno di Leucadia, tra statistiche e turismo" - 39° Parallelo

A volte studiare le cifre con un foglio excel può essere molto utile. Conferma alcuni dati incontrovertibili, ma può eliminare anche alcune credenze popolari, alcuni luoghi comuni, riferiti al posto in cui vivi. Ne ho avuto la conferma guardando con attenzione le statistiche diffuse dal sito della provincia di Lecce - http://www3.provincia.le.it/statistica/economia/tab1.htm.

Ho estrapolato i dati disponibili più recenti, riferiti a otto Comuni, che impropriamente possiamo definire Capo di Leuca oppure Regno di Leucadia (in contrapposizione ai tanti Movimenti autonomisti che nascono, vincono facile con promesse di nuove grandeur e poi o svaniscono nel nulla cosmico o in guerre intestine).  I Comuni in esame sono precisamente (in ordine alfabetico): Alessano, Castrignano del  Capo, Corsano, Gagliano del Capo,  Morciano di Leuca, Patù, Tiggiano e Tricase. In realtà sono otto Comuni e ben 25 centri abitati, compreso tutte le frazioni, di cui alcune di una certa importanza (Leuca, Lucugnano, San Gregorio ad esempio), tutti con una loro specificità, con la voglia di mantenere una tradizione, fosse pure la semplice festa del santo rionale. Questi Comuni, oltre che rappresentare l’estremo tacco d’Italia, hanno tutti un affaccio sul mare, quindi si presumerebbe che hanno sviluppato le loro attività verso la costa e invece è sempre avvenuto il contrario: il cuore pulsante del paese, tranne un paio di mesi l’anno, rimane l’entroterra, dove sono state sviluppate tutte le attività economiche, sociali e culturali.

Tutti e 25 centri abitati raggiungono circa 45.900 abitanti (vedi tab. 1) con un calo di oltre il 5% dal 2011 al 2021 e con un trend ancora più negativo nel 2022. Patù è il più piccolo con 1.600 abitanti e Tricase il più popoloso con 17.254. Si dovrebbe tener conto anche, ai fini dell’economia complessiva dell’intero anno, che molti residenti sono in effetti studenti in altre città o proprietari di prime case che usano nella sola stagione estiva (escamotage vari per tasse e altre questioni familiari). Faccio inoltre notare che 8 Comuni e altre 17 frazioni del nostro Regno sono complessivamente inferiori ad una cittadina come Bisceglie in provincia di Bari che da sola ne conta 53.588 (dato aggiornato al 28.02.2022), che vive sul mare, ha un bel porto e neanche una frazione. Nel proseguo dell’articolo non farò ulteriori paragoni con altre realtà, ma questo semplice dato va tenuto in debito conto nella constatazione della situazione reale di questa parte di Puglia.

Il reddito complessivo di tutti gli otto Comuni (vedi tab. 2) è di circa 430 milioni annui con un numero di contribuenti reali di  31.116 soggetti (pari al 67% della popolazione) per produrre quindi un reddito pro-capite di circa € 13.794. Preciso che il reddito medio dell’intera provincia è di 14.988 e quindi i nostri Comuni sono al di sotto di circa otto punti percentuali rispetto alla media provinciale. 

Una statistica che mi ha incuriosito è il nostro rapporto con l’agricoltura e il turismo.
 Negli otto Comuni interessati al Regno di Leucadia le aziende agricole (vedi tab. 3) risultano essere 5.718 che utilizzano complessivamente 8.027 ettari e quindi per una media di 1 ettaro e 39 are per ogni singola azienda. Un dato che dimostra l’estrema frammentazione del settore, tant’è che la media provinciale è pari a 2 ettari e 27, dove forse c’è spazio per una qualche coltivazione più intensiva e produttiva.

Nel turismo la situazione è più frastagliata, anche a causa di una complessa differenziazione statistica del tipo di strutture esistenti (vedi tab 4). Nella nostra offerta turistica non vi sono hotel a 5 Stelle (11 in tutta la provincia) e solo nove a 4 stelle. Complessivamente al 31.12.2019 risultano censiti 406 esercizi ricettivi, con circa 12.500 posti letto. Naturalmente non sono conteggiate le case concesse in affitto, che forse rappresentano il vero core-business del nostro turismo estivo. In ogni caso un’offerta ancora tutta da strutturare e renderla sistemica, oltre che sostenibile e variegata nei mesi e nelle modalità di approccio.

Non vorrei qui fare di nuovo l’ennesima elencazione delle cose che non funzionano, anzi vorrei spingere i nostri politici a fare meno danni possibile, a dire qualche no programmato, a rendersi attori di una visione comune che riesca almeno ad unire i nostri 25 centri abitati, a rendere qualche spiaggia più libera, a rendere fruibile un territorio che può riservare sorprese in ogni viuzza di ogni piccolo centro. Perché, in definitiva, il rischio è quello di diventare un luogo bello esteticamente, abitato da pochi, visitato da molti, vuoto nella sua interiorità.

Però, dopo essermi fatta questa sciroppata di numeri e statistiche, corro subito a registrare dominio e logo del “Regno di Leucadia”: non vorrei che qualche mitomane o qualche politico in cerca di fortuna lo prenda sul serio e vada a costituire un qualche movimento autonomista. Poi comincia a montarsi la testa, e  convince noi popolo bue che è necessario chiedere pure le armi a Putin o a Biden, a seconda della convenienza elettorale.

39° Parallelo – giugno 2022

Alfredo De Giuseppe

 

Stampa

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.

Ok