2020-07-24 "Dior e gli indiani (nelle riserve)" - FB

Ho atteso un po’ per dire due cose sulla notte Dior a Lecce dello scorso 22 luglio. Mi dispiace se non sono un entusiasta delle vippate in generale, ma stavolta la cosa va un attimo approfondita. La sfilata Cruise Dior si svolge ogni anno in un posto diverso.

Nel 2018 ha presentato la collezione a  Santa Monica di Los Angeles tra star e passeggiate nelle riserve naturali, nel 2019 Nel Castello di Chantilly, a 30 chilometri da Parigi, celebrando le Escaramuzas, le cavallerizze messicane. Non mi risulta che nessun salentino abbia commentato gli eventi Dior degli ultimi anni. Era una semplice sfilata di una maison del lusso, che come una qualsiasi multinazionale cerca di internazionalizzare sempre di più la propria immagine. Se qualcuno dei salentini interessati ha guardato la sfilata non ha certamente prenotato immediatamente in un B&B sulle colline della Riserva Naturale Upper Las Virgenes Canyon sopra Santa Monica o vicino ai giardini del castello di Chantilly.

Se qualcuno ha davvero pensato ad una promozione del territorio attraverso una sfilata di moda ha preso un granchio. A me se Armani fa sfilare le sue modelle sul sagrato del duomo di Milano non me ne frega niente, se la Ferragni visita la cappella Sistina cambio canale, se Giuliano Sangiorgi canta Meraviglioso (senza citare Domenico Modugno) mi fa sentire patetico. Per il resto siamo tutti felici per i nostri artisti e artigiani che con l’occasione hanno lavorato, guadagnato qualcosa e riportato una foto da incorniciare. Senza nulla togliere all’orgoglio di avere una nostra concittadina in posizione apicale in una grande azienda, a me di questa vacuità riempita di interviste, due slogan semi libertari (che però non devono disturbare nessuno), foto, balletti e lusso, non me ne può fregar di meno. Se qualcuno pensa che esprimendo questi due semplici concetti si ami di meno il nostro territorio non ha capito che la cultura di un popolo si deve esprimere nei fatti, nei gesti quotidiani non nelle passerelle patinate.

In ogni caso nel 2019 Dior aveva lanciato una campagna pubblicitaria del profumo “Sauvage” con Johnny Depp che fissava con delle pietre il proprio passaggio sulle montagne sacre dello Utah mentre un indiano ballava vestito come un tradizionale capo indiano. Dior aveva così descritto la campagna promo in un post su Twitter: "Un autentico viaggio nel profondo dell'anima nativa americana, in un territorio sacro, fondante e secolare". I nativi americani, dopo essere stati defraudati di tutto e quasi sterminati, tentano ora di resistere: hanno contestato la campagna di Dior che è stata costretta a ritirare lo spot.

Io, a volte, mi sento come quegli indiani d’America, ritirato in una riserva sperduta, senza vere radici e vera consapevolezza, mentre osservo i nostri piccoli vips affannarsi su ipotesi di successo basate sul nulla.

FB, 24 luglio 2020

Alfredo De Giuseppe

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