2011-04 "Musarò ha suonato il de profundis" - Il Gallo

Per cosa sarà ricordata l’amministrazione Musarò? Qual è il tratto caratteristico del Sindaco e della sua Giunta? E’ possibile dare una risposta esaustiva stando fra i banchi dell’opposizione? Parto da quest’ultima domanda. In più di un’occasione ho pensato di dovermi dimettere da consigliere comunale, per un senso di rispetto verso l’istituzione, perché essere all’opposizione non significa non sentire il peso del fallimento di una gestione. Vedere sin dall’inizio del suo mandato l’incapacità coordinatrice del Sindaco, la continua litigiosità dei suoi consiglieri basata sul niente, la superficialità nell’approccio dei problemi, la difficoltà endemica nell’affrontare la progettualità del territorio, può indurre in depressione civile sia il cittadino comune che un eletto al consiglio comunale. E a nulla vale ricordare che era già tutto previsto, perché una maggioranza nata solo per vincere, accozzando al suo interno tutto e il suo contrario, non può ben governare. Però da questo punto di vista sono rassegnato: alle prossime elezioni saremo punto e a capo, vincerà il “brav’uomo” messo lì per nascondere le nefandezze del sistema. (Il Sud Italia non sarebbe in queste condizioni se avesse avuto la capacità di scegliere una classe dirigente diversa o se avesse avuto la capacità di ribellarsi alle inefficienze).

Resisto, in ogni caso, alla tentazione di mollare tutto (anche perché le mie dimissioni sarebbero   notate solo da me stesso) e rifletto su cosa rimarrà di questa Amministrazione. Fermiamoci alla scarsa considerazione verso il territorio, facilmente deducibile da un breve elenco: approvazione sconsiderata di nuove e vecchie lottizzazioni; assenza di idee e volontà sul Piano Regolatore; si è persa la possibilità di fare un verde pubblico fra zona Lama e Acait; non vi è alcuna partecipazione alle problematiche e ai possibili vantaggi offerti dal Parco Otranto-Santa Maria di Leuca; il porto di Tricase sta per essere affidato alla totale gestione di una società privata con progetti di ampliamenti di sicuro abbruttimento ambientale senza nulla aggiungere alla ricchezza della città; non c’è un piano coste; sullo scellerato nuovo percorso della 275 che devasta Tricase la maggioranza ha espresso un convinto (benché suggerito) si,  senza neanche conoscere il tragitto, il progetto, le attività, le case e le bellezze che questa strada andrebbe  a distruggere.

Insomma nessuna innovazione vera e tanti peggioramenti certificati. So per certo che niente si può realizzare in pochi anni, ma intuisco che molte cose possono avere un inizio, si può tracciare un percorso virtuoso, si può programmare qualcosa che sarà redditizio fra 20 o anche 50 anni. Musarò invece sarà ricordato per aver dato il finale de-profundis al nostro territorio, già profanato negli ultimi 50 anni e oggi ridotto a brandelli, in mano alle peggiori logiche speculative, senza alcuna visione per un progresso che tenti di coniugare economia e qualità della vita. In assenza di una  politica attiva nella società, di persone che si mettano insieme per un bene comune (partiti, movimenti o associazioni che siano), in presenza di una paura che attanaglia tutto, condita da demagogiche rappresentazioni televisive, le soluzioni non passano neanche da eventuali elezioni anticipate. Teniamoci Musarò e la sua visione antica, ma vicina allo spirito italiano odierno. Io di soluzioni non ne ho più.

Il Gallo – Aprile 2011

Alfredo De Giuseppe

 

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