2017-05-17 "Fatima e dintorni" - FB

Papa Bergoglio sull’aereo che lo riportava a Roma dal Portogallo, parlando con i giornalisti, ha messo una pietra tombale sulle apparizioni a chiamata di Medjugore. Per il Papa le apparizioni di Fatima sono salve (ma con molti suoi dubbi non espressi ma impliciti nei concetti) perché son trascorsi 100 anni, non si sono ripetute ogni giorno e infine sarebbe troppo faticoso smontare l’intera architrave creata intorno ai tre pastorelli. Però fuori dalle credenze vediamo di analizzare la vicenda nella sua cruda realtà, tenendo sempre presente il contesto: estrema povertà, una chiesa cattolica integralista, l’immaginazione di bambini abituati a stare soli per lunghe ore del giorno e l’estrema necessità di masse sempre più smarrite fra guerre e modernità di ritrovare un contatto tangibile con qualcosa di soprannaturale.

Fra i tre pastorelli, la più grande era Lucia dos Santos ed aveva 10 anni, il maschietto Francisco Marto, secondo la ricostruzione della stessa Lucia, non sentiva le parole della Madonna, ma ripeteva quello che le due cugine “vedevano”… I due fratelli Francisco e Giacinta morirono rispettivamente nel 1918 e nel 1920: non fecero in tempo a confermare da adulti ciò che realmente era successo in quel maggio 1917. Lucia invece che è vissuta fino al 2005, fino alla veneranda età di 98 anni, ha scritto numerose biografie, cambiando spesso versione sui fatti e sulle cronologie delle apparizioni. I suoi scritti, in un portoghese spesso incomprensibile, furono sempre depurati da solerti inviati del Vaticano. Lucia ebbe sempre difficoltà a parlare direttamente con qualcuno di estraneo all’ambiente ecclesiastico: in più di un’occasione le fu impedito letteralmente di parlare e tenuta quasi segregata in un convento. I così detti Misteri di Fatima altro non sono che implorazioni tipiche di una certa parte delle preghiere e delle immagini cattoliche (l’inferno di fuoco, la Russia che diventi cattolica e così via). La loro storiella, una bella favola comprensiva di buoni, poveri, cattivi e agnostici, è stata utile alla Chiesa del primo novecento che tentava di uscire dall’isolamento dopo la sbornia temporale che era durata la bellezza di oltre quindici secoli.

In tutto questo fanatismo religioso basato su apparizioni ovviamente inesistenti o comunque viste solo da menti “problematiche”, Bergoglio sta disperatamente tentando di contrapporre una religiosità dei gesti. Vorrebbe dire e non può: lasciate stare per un po’ le immaginette e correte in soccorso dei bambini che perdono la vita nel Mediterraneo; smettetela di credere al miracolo che salva la vostra vita e lottate per un concetto più alto, la pace nel mondo; non credete ad apparizioni a comando che non dicono nulla ma impegnatevi a conservare l’ambiente; cercate di isolare corrotti e corruttori, mafiosi e malfattori; abbiate pietà dei derelitti, dei carcerati, dei poveri, delle vittime e dei carnefici. Vorrebbe dire, forse lo dirà con chiarezza, se vivrà.

FB - 17 Maggio 2017

Alfredo De Giuseppe

 

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