2012-07 "Turismo e le sagne torte alla ricotta forte" - 'Il Volantino' e '39° Parallelo'

Molti paesini del Salento, che fino a pochi decenni fa sembravano vivere in una dimensione incantata, in una dignitosa povertà ferma al medioevo, sono diventati attrazione di turisti della nuova generazione, quella genia un po’ intellettuale che si sente vagamente pesce-pilota, che ha sentito parlare dell’estremo lembo del sud, senza dover attraversare la Calabria e la Sicilia, come di un posto baciato dalla natura, dal sole e dalla bellezza. Arrivano come sciami, richiamati dal loro passaparola invernale, al tavolo dell’ultimo wine-bar alla moda al centro di Roma o Milano. Vivono in gruppi ben divisi per città di provenienza e categoria sociale. Trovi gli attori a Spongano, i notai a Specchia, i musicisti e i sarti a Otranto, i giornalisti a Marittima, gli operai a Torre Pali. Se sarà una moda passeggera o un amore basato su arcane convergenze storico-architettoniche-naturalistiche lo appureremo nei prossimi anni.

Spesso la socialità di questi gruppi di turisti si limita alla partecipazione delle sagre estive, quasi tutte inventate dal nulla da associazioni spesso create ad hoc. Conoscono luoghi e bellezze più di noi, amano il mare e il sole più di noi, amano il cibo e le masserie più di noi, trovano sempre il modo ci vivere in modo in. Salveranno torri, pajare e muretti a secco contro il nostro volere. Difficilmente interagiscono con le nostre genti, non aprono un ristorante romano-bolognose-padano (come fanno cinesi e pakistani), non iniziano attività, non vivono dentro il bar di San Cassiano a giocare a carte, non sanno della nostra politica, non interagiscono con gli autoctoni, li studiano.

In queste settimane intorno a Lucugnano si è scatenata una polemica sull’uso, concesso dalla Provincia, del giardino di Palazzo Comi alla storica trattoria “Da Iolanda”, che in estate potrebbe metterci dei tavolini. Qualcuno ci ha visto una profanazione della poesia, qualcun altro ha detto che quel giardino era inutilizzato da anni, fermo e di nessuna attrazione. Premesso che pochi salentini hanno letto le poesie di Girolamo Comi, che pochissimi fuori dai confini leccesi lo conoscono, che nessuno afferma che sia un poeta di prima grandezza; premesso ancora che oggi sarebbe un perfetto sconosciuto se la Provincia in tempi di vacche grasse non avesse comprato il suo palazzo per tirarlo fuori dai guai economici e farlo vivere da signorotto fino alla fine dei suoi giorni, ora, tralasciando tutte le considerazioni del caso, mi sento di affermare con assoluta certezza che il modo migliore per far vivere quel piccolo giardino sono le sagne torte alla ricotta forte offerte da Iolanda. Che esisteva già prima dello sciame turistico.

Articolo tratto da "Il Volantino" edizione 28 Luglio 2012 e da "39°Parallelo" edizione Luglio 2012

Alfredo De Giuseppe

 

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