2023-08-10 "Due storie del Novecento" - FB

Roger David Casement  (1864) è un uomo delle istituzioni britanniche, a cavallo tra la fine dell’800 e l’inizio del Novecento. E’ un diplomatico di origini irlandesi. Viene inviato nel Congo dove regna Leoplodo II di Belgio, che comanda quell’enorme Regione africana come un suo giardino personale, compreso di schiavi, ruberie e angherie di ogni tipo. Nel 1903 presenta al Parlamento inglese un rapporto molto duro sulla situazione congolese, da cui però vengono censurati tutti i nomi, su pressione dei sostenitori di re Leopoldo II e delle compagnie commerciali britanniche. Casement, deluso dalla censura, si incontrò a inizio 1904 con E.D. Morel, e insieme fondarono l'Associazione per la riforma del Congo (CRA), dando vita ad una imponente mobilitazione contro il regime del despota belga.

Come succede in questi casi, Roger Casement fu promosso e inviato in Amazzonia, dove ben presto iniziò a battersi contro la barbarie ai danni degli indigeni nella raccolta della gomma. Descrisse al meglio il genocidio dei nativi americani e la massiccia opera di sfruttamento degli uomini e delle risorse naturali ad opera dei paesi occidentali, avallati dalle istituzioni cattoliche. Era un idealista, uno che, pur integrato nel sistema dell’impero britannico, aveva intuito che quel mondo doveva essere sfasciato dall’interno e quindi, allo scoppio della I Guerra Mondiale, pensa di riuscire a formare un movimento che favorisca l’indipendenza dell’Irlanda. Per questo venne arrestato, aggiungendovi il carico di un’ipotetica omosessualità, divenendo oggetto di una campagna di discredito che lo condurrà al patibolo, malgrado fossero dalla sua parte Arthur Conan-Doyle, William Butler Yeats e Gorge Bernard Shaw. Il 3 agosto 1916, dopo essere stato imprigionato nella Torre di Londra, venne impiccato per alto tradimento. Sulla sua vita  Mario Vargas Llosa ha scritto un bel romanzo dal titolo “Il sogno del Celta”. Roger Casement è sepolto nel cimitero cattolico di Dublino.

Dietrich Bonhoeffer  nasce a Berlino il 4 febbraio 1906 da una famiglia della borghesia protestante. Studia teologia e diventa nel 1931 il più giovane docente della Facoltà teologia all'Università di Berlino e al contempo viene ordinato pastore.  Il 30 gennaio 1933 Adolf Hitler ottiene l’incarico di formare il nuovo governo. Due giorni dopo, Bonhoeffer tiene una conferenza radiofonica al microfono della Berliner Funkstunde, dal titolo “il Führer e il singolo”. In questo discorso Bonhoeffer denuncia chiaramente il rischio che il Führer, ossia colui che guida un popolo, possa diventare un Verführer, ossia un seduttore, o più precisamente “colui che travia” il popolo. “L’intervento di Bonhoeffer viene sospeso durante la trasmissione. È la sua prima conferenza, sarà anche l’ultima. Bonhoeffer non verrà infatti più invitato a partecipare a trasmissioni radiofoniche".

Il 7 aprile 1933 entra in vigore la “Legge per la restaurazione del pubblico impiego", che contiene il cosiddetto 'paragrafo ariano', che prevede di “purificare” la Chiesa da ogni elemento ebraico: nessun pastore poteva essere consacrato se era ebreo o se aveva antenati ebrei. Il 15 aprile 1933 Bonhoeffer prende posizione su questa questione con una conferenza dal titolo “La Chiesa di fronte al problema degli Ebrei”: si è credenti non in quanto si appartiene ad una razza, ma in quanto si crede in Gesù Cristo. La posizione di Bonhoeffer rimane comunque isolata. Nel settembre 1933 la Chiesa evangelica della Vecchia Prussia, decide infatti di applicare il “paragrafo ariano” al proprio interno.

Dopo la “Notte dei cristalli” scrive al riguardo: “Una cacciata degli Ebrei dall’Occidente comporterà inevitabilmente l’espulsione di Cristo, poiché Gesù Cristo era ebreo". Il teologo si reca negli Stati Uniti per tenere delle conferenze, ma poi sceglie di tornare in Europa, preoccupato per il corso degli eventi. Tornato in Germania, si unisce a un gruppo di alti ufficiali dell'esercito che stanno cospirando per far cadere Hitler, ricoprendo un ruolo di "collegamento con l'estero". Dopo vari arresti e perquisizioni, la situazione si fa drammatica quando il 12 settembre 1944, la Gestapo scopre dei documenti che dimostrano il coinvolgimento nella congiura di Bonhoeffer e dei suoi amici.

 

Il 3 aprile 1945 Bonhoeffer e altri quindici prigionieri politici sono caricati su un camion e portati nella foresta bavarese, nei pressi di Flossenburg. Qui, dopo un processo farsa, vengono tutti condannati a morte per alto tradimento, con l'accusa di avere partecipato al complotto contro Hitler del 20 luglio 1944. Dietrich Bonhoeffer viene impiccato il 9 aprile 1945. Il Teologo luterano riposa nel cimitero di Dorotheenstadt – Berlino, vicino a Bertolt Brecht.

Mi interessava raccontare due storie simboliche del Novecento, due storie che insegnano quanto l’Occidente, nella sua forma predatoria non abbia mai voluto fermarsi. Di quanto sia difficile, ma non impossibile, essere dalla parte giusta, scegliere con intelletto e sentimento anche quando si è dentro un meccanismo infernale, come può essere il colonialismo o la guerra. La persona singola può ancora scegliere, anche contro il suo Dio.

FB - 10 agosto 2023

alfredo de giuseppe

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