33 - Voti senza frontiere del 2021-10-30

 

 

AQP: da Antonio Jatta a Tina De Francesco

Breve riassunto della storia di una cosa di cui andare fieri, l’Acquedotto Pugliese, uno dei più importanti al mondo. Si iniziò a progettarlo e a disegnarne il canale principale già nel 1868, partendo dalle fonti del Sele, un fiume campano di appena 64 km che doveva alimentare una zona del paese completamente carsica e assetata da sempre. Nel 1906, su forte impulso del deputato barese Antonio Jatta, iniziò la costruzione che prevedeva gallerie e ponti, scavi e depositi. A Bari la prima fontana fu inaugurata in Piazza Umberto il 24 aprile 1915, pochi giorni prima dello scoppio del primo conflitto mondiale. Con la fine della guerra i lavori ripresero per completare alcuni tratti urbani, e l'acquedotto raggiunse le zone di Brindisi, Taranto e Lecce. Dopo il ventennio fascista, durante il quale la propaganda ascrisse a sé l’intera opera, che invece era già progettata e quasi ultimata (tranne proprio il Basso Salento che si concluse nel 1939 con la cascata monumentale di Leuca), negli anni ‘60 furono iniziati i lavori per aggiungervi un'altra sorgente, quella del fiume Calore Irpino, che terminarono nel 1970. Negli ultimi anni oltre al grande invaso del Pertusillo e di numerose altre dighe a supporto della sempre crescente richiesta d’acqua, sono stati realizzati circa 200 pozzi sotterranei che attingono direttamente dalla falda acquifera. Da allora è diventata una struttura sempre più complessa e composita, dove dentro c’è la depurazione delle acque, impianti idroelettrici e fonti rinnovabili con un controllo sempre più sofisticato della quantità di acqua in entrata e in erogazione. Un servizio che obiettivamente è andato migliorando in questi ultimi anni. Grazie al PNRR sono previsti in futuro investimenti per più di un miliardo di euro e la differenziazione delle attività, con particolare riferimento al settore della lavorazione dei fanghi e delle energie eoliche e solari.

E.A.A.P. (Ente Autonomo Acquedotto Pugliese) dal 1999 è diventata AQP SpA con un unico socio, la Regione Puglia. Sono migliorati anche i bilanci: nel 2020 ha raggiunto i 600milioni di Euro di fatturato, in crescita del 7,0% rispetto al 2019, con utile netto che supera per il terzo anno consecutivo i 20 milioni di euro e si attesta a 20,8 milioni, sostanzialmente in linea con il risultato del 2019 (oltre 40 milioni nel 2018). Non so se questi risultati positivi siano dovuti a particolari doti del management o semplicemente ad un maggiore controllo o all’aumento dei canoni. Però di una cosa sono certo: non è merito dei politici riciclati posti a sedere in Consiglio di Amministrazione di AQP spa. Questo dato è risultato evidente lo scorso 28 settembre, quando il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha azzerato completamente il vecchio CDA e nominato 5 nuovi consiglieri, quasi tutti inesperti del settore. Nomine esclusivamente politiche di un Ente specificatamente tecnico. Non è una novità, né uno scandalo, tant’è che ormai sembra la normalità. Del resto già la nomina di Simeone Di Cagno Abbrescia, nel 2018, sembrò fuori luogo, per più motivi, ad iniziare dalla totale inesperienza rispetto alla gestione di una società idrica, che deve rappresentare il più grande acquedotto d'Europa. Emiliano fu accusato di essere un “inciucista”, ma non si fece scrupoli a nominare l’ex sindaco di Bari (Forza Italia), allargando peraltro il CdA da tre a cinque componenti, tutti fedelissimi del nostro Governatore. È prassi in questo tipo di società, controllate da Enti pubblici, allargare smisuratamente le nomine di personaggi politici, momentaneamente fermi ai box. Tanto che nel 2018, l’Ansa riportò molte dichiarazioni al vetriolo, come quella di Fabiano Amati (consigliere regionale Pd): “Credo che il consiglio d’ amministrazione dell’Acquedotto pugliese non ha ragione di esistere. Non importa chi venga nominato al suo interno”. Oppure quella di Antonella Laricchia del M5S: “Mentre i pugliesi rimangono senz’acqua, Emiliano continua a utilizzare la Regione Puglia e l’Acquedotto Pugliese per i suoi giochi politici”. Anche Ernesto Abaterusso, consigliere regionale di LeU non nascose il suo dissenso: “L’atto di forza compiuto da Emiliano nella nomina del nuovo cda di Aqp è incomprensibile e arrogante. E va bloccato”. Per Forza Italia fu l’onorevole Francesco Paolo Sisto a parlare: “Sono dispiaciuto perché un simbolo del centrodestra barese ha dato un pessimo segnale: Di Cagno Abbrescia è stato nominato presidente senza deleghe ed è umiliante per l’ex sindaco della città. Bari non meritava questo affronto politico”.

Ora invece, in un momento di inciucio generalizzato, dove tutta la marmellata si è composta, l’azzeramento del vecchio CdA di via Cognetti e la nomina di cinque nuovi Consiglieri è passata quasi sotto silenzio, dove il mondo della politica ha accettato la modalità Emiliano come unica e incontrovertibile soluzione. Inoltre, tanto per non lasciare scontento nessuno, Di Cagno Abbrescia, sarà nominato Presidente della Fondazione AQP.

L’ex rettore dell’Università del Salento dal 2007 al 2013, Domenico Laforgia è il nuovo Presidente. 70 anni, professore ordinario di Sistemi per l'Energia e l'Ambiente, e direttore del dipartimento Sviluppo economico della Regione Puglia dal 2015 a maggio scorso. Nel 2012 fu accusato da parte degli esponenti sindacali di una gestione poco trasparente e addirittura autoritaria dell’ateneo salentino, chiedendone ripetutamente le dimissioni. Gli altri componenti del Cda sono: Francesco Crudele ex sindaco di Capurso (Bari) per dieci anni, dal 2010 al 2020, candidato alle Regionali con “Italia in Comune”; Rossella Falcone, manager di imprese turistiche e, da giugno 2016, vicesindaco di Vieste (Foggia); poi due salentini doc: Tina De Francesco di Tiggiano-Tricase, imprenditrice nel campo dell’alluminio; Salvatore Ruggeri di Muro Leccese, imprenditore nel campo dell’alluminio, nonché ex di molte cose, senatore, deputato, consigliere regionale e assessore al Welfare dal 2018 al 2020.

Nelle ultime elezioni regionali, nel settembre 2020, Tina De Francesco ottenne 5.360 voti nella lista “CON” creata da Alessandro Delli Noci (che fu campione di voti con 17.201), mentre Salvatore Ruggeri non si candidò ma, uscendo dall’UDC, fu il principale promotore della lista “Popolari con Emiliano”.

Dopo qualche giorno dalle nuove nomine in AQP, esattamente il 7 ottobre 2021, Alessandro Delli Noci ha aperto in Tricase una sede del suo movimento “CON”, stappando lo champagne insieme a Tina De Francesco. Non mi meraviglierei se alle prossime consultazioni vedessimo uno diventare Presidente della Regione e l’altra Sindaco di Tricase. In quest’ultimo secolo, dai mille rivoli dell’Acquedotto Pugliese, è uscito di tutto.

Stampa