3 - Voti senza frontiere del 2021-01-30

Dalla cinese Zhan alle Sud-Est

In questo momento ci sono oltre 300 giornalisti arrestati in ogni parte del mondo, quasi tutti per diffusione di notizie non allineate a quelle ufficiali. Zhang Zhan ha 37 anni, è  una blogger cinese, un tempo definita una giornalista free-lance che allo scoppio dell’epidemia Covid, si recò a Wham e con i suoi video raccontò una storia diversa di quella ufficiale che mostrava solo strade deserte e un ordine rispettato da tutti. Nei suoi video si vedevano lunghe file di persone che volevano il corpo o le ceneri del loro congiunto, che reclamavano per l’assenza di notizie, che chiedevano di essere aggiornati sulla situazione sanitaria della loro città. È stata arrestata e condannata a quattro anni di reclusione. Durante il suo arresto è stata torturata per farle confessare di essere un’infiltrata di una qualche potenza straniera, l’ossessione di tutte le dittature. Lei ha solo reclamato la libertà di divulgare le notizie che apprendeva direttamente, senza alcun filtro. Ci sono almeno altri 30 giornalisti arrestati in Cina per lo stesso motivo, ma lei è diventato il simbolo della richiesta di libertà di stampa. A Zhang Zhan il voto non può che essere 10.

Ma è importante sapere che la Zhan è solo un caso, un esempio, perché in giro per il mondo c’è di peggio. Uganda (di cui non si parla mai), Bielorussia e decine di altri Stati fanno una lotta senza quartiere alle notizie non governative. In questo senso dobbiamo anche valutare il caso di Julian Assange, che dopo lo scandalo Wikileaks, rivelando crimini di guerra su vari quadranti internazionali, è diventato il nemico numero uno degli Stati Uniti. Se davvero Joe Biden vuole iniziare una nuova stagione di rinascita americana deve ripartire (fra le altre mille disgrazie) dalla grazia ad Assange, a cui va un 8.

Certamente queste non sono posizioni da PD, che su quasi tutto ha una posizione attendista. Non è un partito che osa gridare ad alta voce nessuno dei principi cardine della ex-sinistra e neanche nessun ideale importante per il futuro. Al momento dell’elezione di Zingaretti mi aspettavo da lui una forte azione tesa alla creazione di una forza unitaria della sinistra basata su una decina (non di più) di valori fondanti, fra cui l’eliminazione della Bossi-Fini, dello ius-cultura, della limitazione delle spese militari, di un reddito di base per tutti i cittadini e della grande visione europeista in cui le nazioni diventino in realtà le Regioni degli Stati Uniti d’Europa. Zingaretti invece galleggia fra una finta crisi in meno e un sondaggio in più. Voto a Zingaretti 4.

È di queste settimane l’annuncio delle Ferrovie Sud-Est che alcune tratte rimarranno chiuse per l’inizio dei lavori di elettrificazione per portare poi tutto l’anello ferroviario del Salento verso quella Metropolitana di superficie di cui si parla da circa 50 anni. Quando si finirà di rubare, quando si avranno le idee chiare, quando qualche sindaco penserà che una ferrovia efficiente è 100 volte meglio di una nuova superstrada, solo allora cercheremo di ricordare almeno un paio di cose: una Metro, per funzionare deve avere una corsa almeno ogni 15 minuti, deve arrivare a destinazione in orario perfetto e possibilmente a 200 kmh. Per ora, alle FSE, in toto, voto 3. 

il volantino, 30 gennaio 2021

 

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