2025-05-09 "Un veliero fermo a Leuca" - Querce News
Leuca ha sempre il fascino di Finibus terrae. Anche in mezzo a yacht in alluminio, modelli variegati di fuoribordo, alberi giganteschi dentro un moderno porto turistico. Leuca, bianca e lucente, distesa dietro quel lungomare di architetture variegate e fantasiose, come potevano permettersela solo alcuni nobili di metà ottocento, borboni gattopardeschi. Leuca che guarda due mari, i sud del Mediterraneo, la culla delle civiltà e, forse, delle guerre.
È lì che domenica 3 maggio incontro Shokri, sul veliero “Barcarole” della Freedom Flotilla Coalition che è ferma per un guasto, in attesa di ripartire per Gaza con un carico di medicinali. Lui, palestinese rifugiato (come tutti) è a bordo in attesa di meccanici ed elettricisti. Faccio un video con alcune sue amare considerazioni, anche sull’Italia che pure lo ospita dal 1983.
Non può dimenticare ciò che è stato fatto al suo popolo negli ultimi decenni, nell’indifferenza collettiva. Non ha una salute di ferro Shokri, non è più un ragazzo, ma una cosa sa per certo: non mollerà mai, non potrà ignorare la sua gente senza acqua, senza pane, minacciata da armi e ricatti.
La luce di Leuca, in una giornata di primavera, senza ancora gli affanni dell’estate piena, sulla faccia di Shokri diventa un messaggio di pace, portato avanti con sofferenza, lontano dalle scrivanie e dalle ipocrisie.
A Leuca, a finibus terrae, ci si può andare non solo per chiedere una grazia, non solo per pregare nella grazia, ma anche per dire grazie a persone pacifiche come Shokri. La nave ferma a Leuca ha bisogno del nostro sostegno, anche economico. Shokri è ancora lì.
9 maggio 2025 – Querce news
Alfredo De Giuseppe