2022-05-07 Presentazione del libro - Foto dell'evento e interventi

 

Una sinusoide di sacro e profano

di Rosangela Bovenga

Questa raccolta di scatti da cameo è uno sguardo Artistico su quello che la tecnologia non ha ancora azzerato di quella componente naturale e culturale che è la parte magica e visionaria dell'Universo che il genere umano custodisce e difende. Questo lavoro, proposto in questo formato agile e" democratico" per essere un compagno lieve nonostante lo spessore qualitativo, si offre come una" chicca", che non intende farsi appannaggio riservato snobisticamente a pochissimi eletti per ragioni che esulino da una spiccata sensibilità ma democraticamente possa essere approcciato da chiunque abbia il potente senso della bellezza e della qualità. Il fermo immagine del maestro Gigi Campanile realizza un'infilata di perle di sussulti relazionali, baluardo contro l'opera sistematica di certa modernità' di desertificazione dei rapporti. Questo capolavoro in formato mignon, infatti, come ogni libro d'arte e particolarmente se - come questo - fotografico, è il racconto per immagini, breve, conciso e compendioso, asciutto senza perdere le vibrazioni potenti e morbide, di quello che, pur documentando, travalica i confini di un reportage e approda nell'infinito, di matrice concettuale Leonardesca, che è proprio dell'ARTE. Racconta in una narrazione, che è una sinusoide tra sacro e profano, come sottolinea nei testi di commento a corredo delle foto la felice penna dello scrittore Alfredo De Giuseppe, di quegli animali urbani che siamo, resi dalla tecnologia, per ogni dove, sempre più vicini, eppur così lontani e TUTTAVIA capaci di incanti ed emozioni che solo il contatto fisico, reale e ravvicinato può consentire. E che solo l'individuo, artisticamente dotato, come nel caso dell'Autore /Artista Gigi Campanile può, tra luci ed ombre, interni ed esterni, albe e tramonti, processioni e spettacoli, architetture urbane e naturali, antiche e contemporanee, rendere, attraverso la FOTOGRAFIA. Questa è una FORMA d'ARTE, esito di quella "copula amorosa" che origina dalle sapienze diverse di pittura e scultura, capaci di concepire una creatura a sé, nuova e distinta, unica e irripetibile, che della luce e del colore si serve per dilatare nell'eternità l'eco degli istanti, catturare il flusso vitale e evocare incanto.

Aggiungo a corredo di questa presentazione e chiusura di quest'incontro "Oltre mare e Fuori rotta" che quest'antologia di sguardi si incentrano su relazioni, fratellanza, silenzio, momenti condivisi. Queste sono le parole chiave che Gigi Campanile, in alcuni questi suoi scatti, condivide con i suoi soggetti. In alcuni si avverte il senso del sospeso, come per un’attesa nell'aria, col silenzio che occupa l'immagine, con gesti quieti e in cui i soggetti si abbandonano alla fotografia.

Fotografie che vanno gustate con calma per dipanare intrecci, stimoli di punti di domande e qualche riecheggio di risposta. A tutti buona degustazione perché la cultura e l'arte sono insostituibile cibo per la mente, lo spirito e l'ANIMA, quella dei luoghi, delle creature di ogni specie e dunque in primis per la nostra.

La Vostra RosAngela Bovenga, Rabdomante di emozioni, Artista, operatore culturale, Teatrante e" GustoNauta" vestale, tra e con tanti, di quella Bellezza che potrebbe salvare il Mondo.

Tricase Porto, 7 maggio 2022

 

Intervento di Patrizia Piccioli

Quando mi hanno invitato a parlare del libro ho accettato volentieri per l’argomento, intrigante e curioso che attraversa molte culture e molte arti, dove Il concetto della contrapposizione perde talvolta i propri confini e si presta a varie interpretazioni. Un esempio per tutti, il quadro di Tiziano “Amor sacro e amor profano”, diverse e contrapposte le valutazioni su quale delle due figure rappresenti l’amore sacro e quale quello profano.

Sfogliando poi la pubblicazione di Gigi Campanile e Alfredo De Giuseppe sono rimasta colpita dal grande impatto teatrale delle prime foto del libro, dove è evidente il richiamo alle forme di teatro medioevale, nato nel basso medioevo, dopo secoli di totale ostracismo verso quest’arte da parte della Chiesa che la considerava pagana.

Teatro che si svolgeva, allora, davanti alle chiese e in altri luoghi sacri, e che ha dato vita al dramma liturgico, a tema religioso, legato ai vari momenti della vita di Cristo (feste comandate) a loro volta legati ai fenomeni naturali, come la Pasqua alla primavera o il Natale al solstizio d’inverno.

Rappresentazioni non molto dissimili dalle manifestazioni religiose rappresentate in queste foto, dove gli “attori” indossando costumi e corone di alloro, partecipano a un rito antico, oggi come allora. Eredi diretti del teatro medioevale.

Anche la tradizione del presepe ha origine da questa forma di spettacolo, prima di diventare “statuine” erano le persone a raffigurare la Natività sui sagrati delle chiese.

Nel teatro contemporaneo troviamo una citazione di questo modo di rappresentare nell’Orlando furioso messo in scena da Ronconi nel 1969.  Il dramma, profano, diventa una vera e propria processione attraverso la città. Trasformando cosi il sacro in profano.

Le immagini di Gigi Campanile sono evidentemente realizzate con l’occhio di uno del posto, nonostante sia stato via a lungo. L’autore restituisce con la forza e la passionalità di queste foto, fortemente contrastate, dai colori estremi, il valore e la dimensione del Salento e della sua gente. Gente accogliente, con una visione libera della vita ma rispettosa delle tradizioni e caratterizzata da grande senso di appartenenza, che sia una confraternita o un paese.

Anche gli scorci e le architetture sono spettacolari, chiese e monumenti interagiscono con allestimenti musicali, danze e momenti ludici, legati da un linguaggio comune, estremo, passionale e dinamico.

Tricase Porto, 7 maggio 2022

 

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