2021-10-31 "Oltre le colonne di Tricase", di Carlo Cerfeda - il Gallo

  

 

Una recensione di Carlo Cerfeda sull’ultima raccolta di articoli, foto e commenti dell’opinionista tricasino Alfredo De Giuseppe, frizzante, a volte burlone e quasi sempre ironico

Una valutazione  sul  lavoro di Alfredo De Giuseppe, appena dato alle stampe dal titolo “OLTRE LE MIE COLONNE” (Ed. Amazon,2021,pag. 484). Pur sapendo che sono restìo nei confronti di tali proposte, accetto volentieri soprattutto perché conosco Alfredo fin da giovane e sono certissimo che sarò vivo per vederne ancora un altro: e lo spero!..

Conosco  l’Autore fin da quando, da studente del Liceo Scientifico “G. Stampacchia”, cominciò a muovere i primi “passi” nell’ambito del giornalismo di provincia con “NUOVE OPINIONI”. Una “penna” umoristica in mano ad un carattere frizzante, a volte burlone e quasi sempre ironico (cfr. “La lega della scarpa”, in “Nuove Opinioni”): ma sempre attento ad ogni fatto e ad ogni sfumatura della vita socio-culturale e politica del proprio paese.

Un giovane già allora portato ad imprese oggettivamente  rischiose in tutti i settori con i quali si cimentava, nel tentativo di concretizzare le idee cercando di sperimentarle “in loco”.

E l’Alfredo, che ho conosciuto e spronato con la critica severa ed il dissenso aperto appena entrato in nel mensile da me diretto, non si è smentito all’imbocco della sua navigazione oltre le “COLONNE D’ERCOLE”.

Per andare “OLTRE”, il timone è stato orientato verso destinazioni diverse: nel “mare” di un periodico locale,”IL VOLANTINO”,  in un “oceano senza né sponde e né fari” non molto confacente con l’indole del vecchio indomito “Ulisse” della cooperativa giovanile “PRIMAVERA 78”, del G.G.T (Gruppo Giovanile di Tutino), dei “MANIFESTI Contro i Potentati di turno”, della lista civica della “MELA VERDE”, e poi via via della radio, del calcio e delle Stande.

Ma anche in questo suo nuovo “navigare” ha tenuto la barra mantenendosi distante da vie più facili da percorrere in sintonia con i suoi impegni giovanili. La prova è, oggettivamente,  data dal contenuto del volume: sostanzioso per pagine e per temi.

Gli scritti, raccolti e pubblicati in un unico contesto, meritano di essere letti e soprattutto valutati tema per tema. Essi sembrano riflessioni su problemi specifici ad ampio raggio e di ampio respiro culturale, sociale e politico. A loro interno non mancano riferimenti locali: anche essi proiettati su di un piano esterno di tipo ecumenico. Una “ECUMENE”  che non ha confini e, di conseguenza, meno interessata all’aspetto locale senza, tuttavia, trascurarlo. Una valutazione – questa – che emerge dai titoli dei testi pubblicati.

Non vi è assolutamente un totale disinteresse nei confronti dei problemi della propria terra; ma si nota una sensazione – triste per l’autore e per quanti hanno la pazienza e la volontà di leggere e riflettere conoscendolo e conoscendo i suoi precedenti impegni – che dimostra di essere ancora una “voce che grida nel deserto” della totale indifferenza. Si ha la sensazione  che essa lo porti a fare anche suo quanto da lui detto per altri: “Rimanga punito perché tentare di cambiare Tricase può essere un grosso peccato – Tricase, 10 marzo 1995 – Alfredo De Giuseppe”.

Un lavoro che  non solo fa piacere leggere ma – a mio avviso – è da considerare utile a molti livelli perché dimostra la capacità  dell’Autore di riuscire a contestualizzare, anche sul piano locale,  fatti nazionali, rendendoli aderenti al tempo ed al luogo in cui viviamo  il nostro presente locale.

Un “presente storico” che dura da decenni, se si fa eccezione dei cambiamenti imposti solo ed esclusivamente dalla storia che ci ha spinti e quasi costretti a non rimanere alla locomotiva “a vapore” e senza che i “politici” di qualsiasi istituzione si siano mai resi conto. anche attualmente!...

Per concludere, il testo è esemplare anche per il fatto che contestualizza – sul piano locale – fatti e problemi nazionali ed internazionali: condizione fondamentale per un dignitoso giornalismo di provincia lontano dal “provincialismo” fine a se stesso. L’unico modo perché possa essere elemento utile per una <<Storia Eventuale>>: in quanto “riesce a collocare fatti locali in un contesto nazionale (G. Zucconi)” e non solo.

Una regola aurea per un serio e dignitoso Autore di provincia, in un epoca – come quella attuale – che ha “globalizzato” tutto e soprattutto l’individualismo in ogni settore pubblico e privato.

                                                                                            

Ottobre 2021, il Gallo

Carlo A. Cerfeda

 

 

 

 

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