052 - Una visione complessiva, questa illustre assente - 2018-07-28

L’estate è davvero arrivata. I media sono in ferie, pure il Volantino si fermerà per un bel po’, insieme ai talk-show e alle inchieste giornalistiche. In realtà il mondo non si ferma, da Trump che vuole ancora più muri e più armi (in un’escalation da film catastrofico), a Salvini che vorrebbe meno africani e più italiani (continuando un sogno iperrealista intriso di propaganda e disprezzo), fino a Casaleggio (?) che vorrebbe sostituire il Parlamento con la sua piattaforma on-line (e dati i tempi ci potrebbe pure riuscire). E in definitiva in estate non si ferma neanche Tricase, che anzi, come tutte le località di mare, si vivacizza, si ripopola, si moltiplica nelle sue potenzialità e nelle sue problematiche.

Con l’estate, si fotografano le barchette e i bagnanti nel porto, si santifica una festa con frisa e pomodoro, ed emergono con maggiore chiarezza i problemi di sempre. Bastano poche centinaia di persone in più alla settimana, alcuni turisti di passaggio e un maggior consumo di beni e servizi per evidenziare con il pennarello giallo le storiche, quasi endemiche, questioni che assillano la nostra città. Il depuratore costruito negli anni cinquanta in un posto assolutamente errato continua a generare problemi sia in mare che in terra; il piano regolatore non pare avere tempi brevi, né in definitiva c’è chiarezza sugli obiettivi dello stesso; il piano coste, come ben si sapeva, è un simulacro vuoto, impossibile da utilizzare; il piano traffico vive sempre di improvvisazioni ed emergenze, senza nessuna ipotesi funzionale di lunga durata; la nuova raccolta differenziata è il solito annuncio di un qualcosa che non c’è; la zona industriale desertificata, l’agricoltura ai minimi storici paiono cose lontane dalle preoccupazioni degli amministratori locali.

Capisco il sindaco Chiuri e tutta la sua Amministrazione. Loro obietterebbero: son problemi che esistono da decenni, non potevate pensare che noi li avremmo risolti in un anno. Questo è ormai il modo di rispondere generalizzato ad ogni obiezione sulle cose da fare. Quello che qui si denuncia non è il non aver intrapreso nessuna opera. Qui si certifica dell’assenza di una visione precisa su ognuna delle problematiche che investono il paese. Qual è l’idea della Giunta Comunale su traffico, nuova 275, PUG, cultura, opportunità di sviluppo, decoro urbano, manutenzione dei beni comunali e vari?

Sorprende che, ad ogni cambio di governo locale, è come se si dovesse ricominciare tutto da zero. Possibile? Il problema depuratore non è iniziato con Chiuri, ma neanche con Coppola. C’è qualcuno in grado di dirci come intende risolverlo? C’è qualcuno che sta studiando il problema? Lo stesso vale per il Piano regolatore: al di là degli aspetti tecnici, qual è l’idea di sviluppo del territorio della nuova Giunta? Ed è possibile che Tricase sia uno dei pochi Comuni a non avere un’isola pedonale stabile? Che non ci sia la possibilità di circolare in bicicletta? Ogni opera non risponde a principi di buon senso per un uso semplice e facilitato, ma complicato da bizantinismi progettuali e da vincoli burocratici che limitano bellezza e vivibilità. Il trasporto pubblico regionale, interconnesso con il nostro Comune, è una voragine che ingoia soldi senza offrire alcun risultato apprezzabile. Intanto i fondi europei per migliorare infrastrutture e per uscire dal sottosviluppo vengono utilizzati solo al 7% del totale disponibile. Perché solo al Sud? Perché accentuato in alcuni parti di Sud?

Domande che nelle uscite pubbliche, nelle interviste, nei tanti interventi auto-consolatori, il nostro Sindaco non pare tenere in considerazione. Basta molto meno perché lui si dica soddisfatto: due buche ricoperte di catrame, due emergenze risolte in dirittura d’arrivo, due incontri istituzionali che diano lustro al nostro Comune. Mi dispiace ripeterlo: avremmo bisogno di vedere (e discutere) un progetto complessivo, una visione d’insieme che tenga identità e innovazione, sviluppo e ambiente, efficienza e coesione sociale. Forse ci arriveremo e in definitiva lo spero davvero. Per il resto e per fortuna, ci sono le Associazioni che sostituiscono molto bene il Comune sul piano culturale. E forse è anche giusto così. Ad esempio, le ultime manifestazioni di Liquilab e di Magna Grecia Mare hanno avuto un respiro internazionale che fanno ben sperare sulla concretezza che va prendendo piede nel nostro territorio.

Ora mando pure io il cervello in ferie, magari lunghe, e spero di vedere la luce al ritorno autunnale, quando rimasti in pochi, dimentichi delle emergenze estive, per fortuna già lontane, potremo risolvere il tutto con due pacche sulla spalla. Intimamente, fra di noi messapi, tra i due mari.

La mia colonna - il Volantino, 28 luglio 2018

Alfredo De Giuseppe

 

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