2022-03-10 "Il Grande Freddo" - FB

In questi primi giorni di marzo 2022 il vento dei Balcani spira forte verso il Salento. Qui fa freddo, un grande freddo. Il vento viene da più lontano, si forma nelle steppe della Siberia, avvolge gli Urali, attraversa tutte le frontiere dell’ex cortina di ferro, supera  lo Zla Kolata in Montenegro e anche la Lingua di Karaburun che protegge il porto di Valona, accelera la sua corsa immergendosi nelle correnti del canale d’Otranto e viene a sbattere sulla nostra costa, che priva di qualsivoglia altura, lo accoglie per intero e nella sua più integrale freddura. Ed ecco spiegato perché il nostro clima non è il più bello del mondo, ma uno dei più complessi da gestire e capire. L’agiografia più recente è portata per motivi prettamente economici a magnificare le nostre temperature a tutte le stagioni. Non manca mai una foto di coraggiosi volontari del mare che, come alcuni scandinavi si rotolano nella neve dopo una calda sauna, vogliono mostrare al mondo la loro imperitura forza d’animo rivedendosi in rigoroso selfie mentre sono al mare, nel frattempo che il cielo terso, sempre più blu, fa esclamare di gioia i vicini e i lontani. È in corso un convincimento collettivo per cui qui da noi, vicino a me, c’è sempre un caldo temperato, mentre la realtà è ben diversa, al di là anche dei rilevamenti delle temperature giornaliere. Lo sanno bene quei turisti nordisti che sono arrivati in questo pezzo di terra, proprio nei paesini più sperduti e riformati con pietra di Trani - eppure pieni di abusivismi- hanno comprato una casetta in una vecchia corte, convinti che stessero all’isola caraibica della Tortuga, non hanno provveduto a difendere la casa dal freddo e, appena arrivato l’autunno, sono scappati nella comoda casa milanese con riscaldamento centralizzato, ben acceso da ottobre ad aprile.

In questo marzo 2022 – venti ventidue come amano dire i presentatori di RaiUno – il Grande Freddo è qui. È arrivato puntuale da est, con il grecale e la tramontana, come sempre, come da millenni. Ma il Grande Freddo è calato, stavolta, anche per i venti di guerra che partono da San Pietroburgo, passano per Mosca e inforcano Kiev. È un freddo inaspettato che entra nelle teste, dentro le anime, attraverso le Tv e lungo i brevi filmati di WhatsApp. È un freddo che non passerà stavolta, che prenderà le case e le stravolgerà, prenderà i bambini e li impaurirà, prenderà il gas e lo stritolerà, renderà la benzina un bene prezioso, forse più di Master Chef e infine forse più della religione. Il Grande Freddo prenderà l’agricoltura e l’industria, forse l’economia mondiale, prenderà anche i condomini dei milanesi e forse pure dei berlinesi, mentre gli indiani vedranno ghiacciare il Gange e gli americani sviluppare una nuova bomba che all’improvviso potrà riscaldare tutti quanti.

Il Grande Freddo c’è già da tempo, ma è vietato dirlo, è vietato anche avvertirlo, perché la Politica è ottimista per Costituzione, il Ministero della Felicità è sempre aperto, anche oggi. Nessuno di noi deve disobbedire, perché il Grande Freddo passerà, l’han detto anni fa i virologi in televisione e poi c’è anche la Cultura, che non dimentichiamolo, dovrebbe riscaldare i nostri cuori. Vamos col tango, amigos.

FB, 10 marzo 2022

Alfredo De Giuseppe

Stampa

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.

Ok