1993-05 "Monsignore, chieda scusa" - Nuove Opinioni

Non so se Monsignor Ruppi, vescovo di Lecce, si renda perfettamente conto di quello che ha fatto domenica 9 Maggio a Tricase.

Brevemente i fatti: domenica di Cresima a Tricase, funzione svolta all’aperto in Piazza Pisanelli. Durante l’omelia Monsignor Ruppi elogia i “grandi Tricasini”, da Codacci Pisanelli, a Don Tonino Bello, fino via via a Donato Valli, “che ne è fedele e naturale prosecutore e che tutta la popolazione devo coltivare e sostenere”.

Non andrebbe comunque bene questa personalizzazione della comunità, ma il Monsignore ha fatto di più: ha finto di dimenticare che il Dott. Donato Valli è anche il candidato sindaco della DC.

È stato gravissimo fare il pubblico “panegirico” di Valli in piazza, perché la Cresima all’improvviso si è trasformata nell’apertura ufficiale della campagna elettorale del partito di maggioranza assoluta. E così è stato interpretato da tutti, dico tutti, i presenti.

Ha dimenticato molte cose, monsignor Ruppi, e soprattutto informarsi. A Tricase, quest’anno per la prima volta, si è rotto il monolitismo DC: molti cattolici e cristiani (veri) hanno deciso di collocarsi all’esterno dei partiti, creando un movimento chiamato “Città per l’Uomo”; un’altra coalizione, mista fra tutte le opposizioni, sta tentando con un’aggregazione tutta nuova, di uscire fuori dal classico partitismo, presentando anche tanti cattolici.

Ha dimenticato, inoltre, di essere in una cittadina dominata dalla DC – maggioranze dal 60 al 75% – senza alcuna opposizione e che ciò nonostante non è riuscita a dotarsi, non dico di un piano regolatore (sarebbe troppo), ma di un semplice parco per bambini, non una struttura sportiva funzionante (fra le sette iniziate), non una struttura per i giovani, per gli anziani, gli handicappati. Per lunghissimi anni hanno solo litigato per accaparrarsi questo assessorato o quel posticino.

Adesso che qualcuno ha deciso di creare un minimo di confronto democratico, che ha deciso, forse, di dar corpo a tutte le paure, le reticenze e le mezze-denunce, ecco che questo “qualcuno” deve subire l’umiliazione del vescovo che interpreta il ruolo del fustigatore del nuovo, difensore dello status-quo, quello che opprime tutto il Sud come una nera cappa perenne.

Perché dal pulpito non si è chiesto come vivono gli “ultimi” a Tricase, piuttosto che menzionare (tanto per commuovere) il nome di Don Tonino, che aveva invece, nei confronti della politica, un atteggiamento così diverso dal suo?

Il suo modo di porsi, domenica a Tricase, è stato quello del curato di campagna anni ’50, che terrorizzava la coscienza dei fedeli e che credeva di risolvere il tutto con la paura dell’inferno.

Il monolitismo ha fatto sempre male alla politica e alle coscienze, il partito Chiesa è finito. Se però Monsignor Ruppi vuole fare campagne elettorali, lo deve dire apertamente; se è stato solo un incidente deve chiedere pubblicamente scusa a tutti i cittadini di Tricase, a tutti gli “ultimi”, a tutti i cittadino.

 

“Nuove Opinioni” – Maggio 1993

Alfredo De Giuseppe

 

 

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