1986-03 "La lega della scarpa" - Nuove Opinioni

“Fra il 1443 e il 1522 fu operante in Germania la LEGA DELLA SCARPA, una organizzazione di contadini renani che si era data come simbolo di Bundschuh (scarpa con legacci) in contrapposizione agli stivali dei signori”. Fin qui l’enciclopedia Curcio.

Noi, direttori, megadirettori, capi-redattori e semplici collaborazionisti di Nuove Opinioni, abbiamo deciso di approfondire l’argomento e abbiamo mandato finalmente indietro, nella storia, il nostro giornalista d’assalto, il prof. Carlo Cerfeda.

Carlo Cerfeda si è vestito da semplice impiegato dello Stato ed è andato in Renania intorno alla metà del 1400.

In men che non si dica il nostro ha trovato un bar, sotto un orologio, ed ha cominciato a chiedere cosa fosse questa Lega della Scarpa e, mentre fondava un fantomatico gruppo indipendente, è riuscito a sapere che un conciatore di pelli aveva deciso di incominciare a fare le scarpe senza prendere le misure e che i monaci del convento si opponevano fino quasi a minacciarlo di scomunica. Il Padre priore, il biondone Fra Giacomo, era andato dal Vescovo, il beato Cesare, a riferire del fatto e aspettava sue decisioni. Tutti i confratelli scalpitavano perché pensavano che la gente potendo acquistare le scarpe senza aspettare che il vecchio calzolaio prendesse le misure, avrebbe pian piano capito che potesse organizzarsi sempre meglio, vivendo magari con più comodità. Avrebbe insomma finito per non pagare più le messe, i rosari, le questue, i funerali.

I contadini, accortisi di questo gioco, capendo che le scarpe sarebbero costate meno e avute in minor tempo, cominciarono a scioperare e gridare, inimicandosi monaci e signorotti, i quali avendo degli ottimi stivali a domicilio, non sentivano alcun bisogno di comprare scarpe già confezionate.

Battagli dopo battaglia si giunse ad un compromesso: il conciatore poteva fabbricare le scarpe ma il popolo doveva fare domanda ai monaci per poterle comprare. Vil popolo.

Fin qui le notizie del nostro cronista d’assalto.

Noi, comitato di redazione, direttori e vari, non fidandoci molo della sua obiettività, pubblichiamo con beneficio di smentite.

 

“Nuove Opinioni” – Marzo 1986

Alfredo De Giuseppe

 

 

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