1982-05 "Tra Comi e Papa Galeazzo. “Il caso Lucugnano”" - Nuove Opinioni

Sono andato a parlare delle due, tre cose che mi incuriosivano di Lucugnano. Non sono andato a scoprire le fonti del Nilo, ma a verificare se esiste una specificità lucugnanese.

Questo è un paesino che non si è mai sentito tricasino, cinquant0anni fa chiedeva di essere annesso al comune di Alessano, e del resto una linea ideale e una strada antichissima lo congiunge con S. Maria di Leuca più che con Tricase.

Ecco allora che le associazioni sportive, anche le manifestazioni non competitive sono, per statuto, riservate ai soli nati e residenti nel “Comune di Locugnano” perché mi è stato detto: “Non vogliamo che la gente non si diverta più”. Visione orgiastica di gruppo.

Per parlare di certe cose non basta fermarsi in piazza con carta e penna e cominciare a fare domande, ma è necessario trovare il posto e l’ambiente giusto.

A Lucugnano fanno degli ottimi “gnommareddi”, la trattoria è semplicemente una casa, con qualche tavolino e una credenza. Al terzo bicchiere puoi chiedere perché si arrabbino quando qualcuno li chiama “i concittadini di papa Galeazzo”.

Non è forse il personaggio più raccontato del Salento?

“Si, ma voi tricasini, gelosi e ipocriti, lo dite solo per sfotterci e poi sono solo barzellette”.

È vero sono barzellette, ma questo uomo malizioso e dissacratore sembra aver dato un impronta indelebile all’essere prete in Lucugnano, se negli ultimi anni questi hanno scelto la “normale” via del matrimonio.

Ecco la suprema curiosità. Sono arrivato fino a Girolamo Comi per tentare di dare una spiegazione più culturale del fatto, ma il poeta (non letto, l’unico libro disponibile alla biblioteca comunale non è stato mai prestato) era troppo preso dalle aristocratiche armonie spirituali (a parte qualche giocata a poker) per poter lasciare ai posteri una reale testimonianza del tempo che viveva. A Lucugnano, Comi scrive: “Cosmiche moli di spazio tranquillo/respirano velate risonanze/di più patri di spirito vibrate”.

L’ermetismo ha il suo fascino ma nessuna addentellatura con il discorso che ci interessa.

Sulla specificità del “caso Lucugnano” ancora una volta è papa Galeazzo a venirci incontro. Alle lagnanze della Curia per la vita scandalosa dei preti di questa parrocchia Galateus De Dominicis rispose: “non è colpa nostra ma del malefico influsso dell’aria de Lucugnano. Quest’aria dà una tale circolazione del sangue che produce forte irritazione nervosa e, conseguentemente, un tale insopportabile prurito, al quale noi non resistiamo e, Monsignori miei, avviene poi quello che avviene…”.

 

“Nuove Opinioni” – Maggio 1982

Alfredo De Giuseppe

 

Stampa