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1980-04 "Lo spiazzamento" - Nuove Opinioni

Azione confusa. Gran tiro. Disattenzione. Portiere spiazzato. Goal.

No, non è la cronaca di una qualche epica impresa di uno dei tanti Paolo Rossi ma l’immagine dello spiazzamento dei nostri paesi di Provincia, così provinciali. Sempre completamente spiazzati, fuori posto.

Siamo nelle condizioni di non prestare quasi mai attenzione alle grandi questioni nazionali, di piazzarsi e magari anticipare.

E’ vero che il paese reale non è il parlamento, che la D.C. non è il suo Congresso, che l’economia non è quella delle statistiche, ma dobbiamo pur cominciare a muoverci per imporre i nostri diritti culturali e politici, di una provincia che vuole rimanere tranquilla ma non esclusa.

Si stanno giocando partite importanti, a cui è necessario partecipare, e per tentare di vincere.

Il terrorismo ci piove ogni giorno da giornali e televisioni ma mi sembra che non si faccia molto, per prevenirlo o anticiparlo. Non parlo di una qualche condanna retorica e formale o di inutili repressioni ma di una convinta e nuova gestione del potere in cui la giustizia sociale soppianti le vecchie ripicche, clientelismi, i piccoli meschini giochi di potere.

Noi proprio perché in provincia e perché ancora non contaminati da stragi, rapimenti, riscatti siamo nella migliore situazione per affrontare questo problema, che sembra così lontano ma che mette invece in discussione tutto il nostro vivere, con lo stato che spinge verso l’autoritarismo e l’arbitrio e il terrorismo, cieco e inutile, che lo aiuta.

Un’altra partita importante che bisogna ormai giocare è il nucleare.

Chi crede ancora che si possa vivere in una maniera meno dipendente dalle grandiose strutture pubbliche, dovrà giocare il tutto per tutto nella battaglia contro il nucleare. Anche in questo campo siamo nella migliore situazione di rifiutare, perché non abbiamo industrie, perché abbiamo un bel sole e possiamo gridare che quell’energia pericolosa e utilizzabile solo tra una quindicina d’anni non ci servirà se nel frattempo avremo impiegato nei miliardi (destinati quasi tutti alle multinazionali) per ricercare e applicare nuove forme energetiche.
E’ importante non continuare a rimanere spiazzati riguardo tutti i fatti culturali di ogni giorno, dal cinema al teatro, alle manifestazioni di piazza. Forse non è possibile organizzare un carnevale di Venezia, ma non possiamo aspettare la solita opera lirica dell’estate.

Che gli inviti alla partecipazione non siano solo gustosi baba, che i nostri amministratori si informino e si sprovincializzino, che i partiti, quelli della sinistra per esempio la smettano di giocare con i loro elettori.

E’ importante per noi giovani (per spirito e non per età), senza dondolarci troppo nel nostro malessere, ritornare a studiare, a capire, a sapere, a muoverci non per sopraffare, o per prenderci solo la laurea, ma per usare le nostre conoscenze per la costruzione di una società più intelligente. In una partita alcune cose sono fondamentali: Non continuare a rimanere fermi e spiazzati di fronte all’attaccare degli avversari, non disdegnare alcun contrasto e non cadere nella trappola del fuorigioco.

 

Nuove Opinioni – Aprile 1984

Alfredo De Giuseppe

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