Ore otto, sotto l'orologio (2001)

Questa voleva essere una semplice raccolta di foto, prese al volo con tanti sfottò fra un giornale e un cappuccino nelle mattine del 2001.

Le cose scritte sono incidenti di un grafomane. Però mi riservo il copyright di un romanzo su ognuno dei personaggi fotografati. L’unica pecca è quella di non aver chiesto il loro consenso scritto: porrò rimedio, qui lo prometto, nel caso dovessi superare il milione di copie vendute; in quel caso organizzerò una grande cena e dividerò tutti gli utili (dedotte le spese e un fondo pensione) fra tutti i fotografati.

Il tutto è a fin di bene: cercare di intuire l’incanto di una piazza che riesce ad essere interclassista e borghese, politica e vacua, sportiva e festaiola, pettegola e sbruffona. Quella piazza che ancora resiste, non so ancora quanto (e forse per questo, mi è venuta fretta di raccontarla).

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