2014-10-11 "Nuove Opinioni - 20 anni fa" - Il Volantino

Questa è una foto dei primi anni ’90, l’interno di una redazione del giornale Nuove Opinioni, il mensile tricasino, in edicola dal 1977 al 2001. Casa di Gennaro Ingletti, l’appassionato fotografo, l’attento lettore, il pragmatico Avvocato, amante di sport e giustizia. Dietro la macchina da scrivere il mitico direttore Carlo Cerfeda, che con i suoi editoriali sferzava la politica locale e faceva incazzare i democristiani, al centro il fido Enzo Serafini che seguiva i Consigli Comunali e riusciva anche a farne un resoconto, e poi ancora seduto Mario Monaco, il professore latinista che guardava con sufficienza le cose di Tricase, essendo –beato lui – di Alessano. Dietro di loro, in piedi, una serie di amici, fra tutti Francesco Scarascia scomparso da pochi mesi, fra i fondatori di N.O., corrispondente del nascente “Quotidiano di Lecce”, socialista e cattolico e quindi sempre incline alla moderazione.

Una redazione d’altri tempi, quando per fare il mensile si decideva “ la linea”, si discuteva degli abbonamenti (Carlo era un professionista del controllo) e di quanto i cittadini fossero disponibili  a pagare un giornale, si dibatteva di un articolo, di una foto, di una virgola. Si confezionava in un tempo lungo, dilatato, oggi impensabile: le notizie erano sempre fresche per trenta/quaranta giorni. Era il tempo dell’impegno sociale e politico, non si immaginava un giornale locale che non avesse queste caratteristiche, è stato un tempo breve di lotta e speranza. Molti dei presenti pensavano che la fine della DC, della balena bianca che tutto ingoiava e tutto masticava, avrebbe cambiato il mondo, migliorato i rapporti, fino ad allora estremamente clientelari, avrebbe migliorato la politica fino ad allora  dominata da potentati, avrebbe svelato i segreti di uno Stato sempre paramafioso. Il mensile dopo il 2000 non aveva più senso, fra poco non avrà motivo di esistere il settimanale,  fra qualche anno è impossibile stampare un quotidiano: il bombardamento di notizie ad ogni minuto ha complicato le cose per tutti, è una marmellata composta che scorre ovunque, sempre sulle nostra testa.

Cari amici del tempo, dinosauri senza nostalgie, qualcuno acciaccato, qualcuno - purtroppo - già andato via, professori e impiegati di concetto, giornalisti provinciali e fotografi seriali, vi saluto con questa istantanea sfocata, perché il ricordo deve essere sempre addolcito da uno sguardo più languido, più tollerante, più slow, senza rimpianti.

Il Volantino - 11 Ottobre 2014

Alfredo De Giuseppe

 

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