2011-10 "A Settembre, da Nord a Sud" - 39° Parallelo

Tre brevi riflessioni sul mondo di queste ultime settimane. Da New York a Leuca passando per  Arcore.

New York. Mese di settembre, Palazzo di vetro, sede delle Nazioni Unite. La Palestina ha presentato formale domanda per essere riconosciuta come il membro n. 194. Israele si è opposta, come sempre, Sarkozy ha proposto una fase intermedia proponendo di dare alla Palestina lo status di osservatore. L’Italia era indaffarata con le escort e l’elezione di Miss Italia, Obama metteva il veto alla risoluzione ONU, perché secondo gli Stati Uniti “la risoluzione sarebbe una scorciatoia rispetto ai negoziati bilaterali che dovranno dirimere la questione”. Obama con questa dichiarazione ha definitivamente seppellito le speranze di quanti avevano creduto che uno come lui, venuto dal nulla, eletto dai ragazzi di Facebook e dai più illuminati intellettuali americani, potesse dare una svolta a questo pianeta. Mi chiedo: se non ce l’ha fatta Obama a ritirarsi dall’Afganistan, a convincere Israele a riconoscere la Palestina e questa a riconoscere a sua volta Israele, se non ha diminuito neanche di un dollaro le spese militari, chi ci riuscirà? L’uomo che doveva sovvertire le gerarchie delle cose importanti inventate dalla destra di Bush ha deluso il mondo e i suoi elettori. Prepariamoci ad un periodo ancora più buio.

Arcore e dintorni, settembre solare ad Arcore. Si susseguono incontri con gli avvocati, con i legislatori, poi con i segretari dei partiti di governo, con la ragazza montenegrina,  con le ministre contrite e con i dottori che lo hanno in cura. Argomento unico: come fronteggiare la nuova ondata di intercettazioni telefoniche che coinvolgono il nostro premier, Berlusconi Silvio, nato a Milano il 29 settembre 1936. Ed ecco nuove e vecchie idee, ma ad una sola condizione, guai a lasciare il governo. Anche perché con le vecchie soluzioni, si trova sempre una via di scampo: infatti il primo giorno della pubblicazione delle telefonate del premier c’è una specie di indignazione da una parte e terrore dall’altra (mamma mia, stavolta è finita), poi si comincia a dire che è una vergogna che si pubblichino le comunicazioni telefoniche di un così importante personaggio pubblico, al terzo giorno il colpevole principale è un giudice, al quarto, massimo al quinto giorno, la sostanza dell’intercettazione viene dimenticata. Il Sacro Berlusca è salvo: l’incrocio tv più giornali, più politica miscelata a tanti soldi ha funzionato ancora una volta… e chi se ne frega se all’estero nessun capo di governo vuole più incontrare il nostro primo ministro… Le nuove soluzioni sono una legge che non permetterà più di pubblicare alcunché che riguardi parlamentari, ministri e soprattutto Lui. E noi zitti e sordi.

Bari, 27 settembre, Regione Puglia, Assessorato ai trasporti, conferenza stampa dell’ass. Minervini che lamenta come Trenitalia oltre al Ministero abbiano tagliato di oltre il 70% i fondi per il trasporto regionale. Le ipotesi sono nuove tasse (e non sarebbe una novità) e per il Capo di Leuca una piccola rivoluzione. Chiusura di tutte le stazioncine della Sud-Est, trasporto dei viaggiatori fino a Maglie su Bus. Poi in treno e tutti felici e contenti: si risparmia e si viaggia più veloce (secondo l’Assessore). Piccola considerazione: è esattamente l’opposto di ciò che la Provincia e la Regione andavano declamando da anni ed anni: “La sud-est come metropolitana di superficie, addio al trasporto su gomma e finalmente un Salento ecologico”. Nel frattempo si finanzia con ben 288 milioni di Euro la nuova strada 275 che deturpa, non risolve nessun problema se non arricchire qualche politico e qualche intermediario. E se invece una piccola parte fosse stata utilizzata per finanziare il rinnovo della Sud-Est?

Tre notizie o quasi notizie, tre ulteriori approcci negativi alla storia, alla politica, all’ambiente. Da nord a sud ci sarebbe da lavorarci intorno.

39° Parallelo - Ottobre 2011

Alfredo De Giuseppe

 

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