2009-12 "Com’è triste Natale a Tricase" - Il Gallo

Com’è triste Natale in Piazza Pisanelli. Il presidio in tenda degli operai Adelchi, a ricordarci la difficoltà del mondo attuale, la necessità di trovare nuove soluzioni… E poi all’improvviso nuovi e brutti gazebo bianchi, tanto per rendere insignificante anche il bel salotto di Tricase. Si è immaginato una specie di mostra dell’Artigianato locale nel periodo natalizio e ci può pure stare ma alla fine si è voluto anche vivacizzare la vita del centro storico, dislocando i gazebo, qua e là, quasi a caso. Su Piazza Cappuccini ci sono due che vendono vasche da bagno, sulla piazzetta “du puzzu” due che fanno ceramiche e due mobili restaurati su Piazza Pisanelli, infine due auto usate su Piazzetta Dell’Abate. E’ uno squallore dannoso per tutti, per gli espositori che sono sembrati degli agnelli sacrificali, per i commercianti che si son visti chiudere le strade senza alcuna programmazione, per i cittadini che invece di trovare un po’ di allegria e di dolciumi hanno accettato con la solita indifferenza l’accozzaglia della mercanzia. Una passeggiata con la moglie sottobraccio, un’occhiata indistinta agli espositori, l’umore basso  di una città silenziosa.

So perfettamente che l’Assessore Nunzio Dell’Abate lo considererà un gran successo pubblicandolo sul suo personale note-book, definito “Nero su bianco” con relativa dedica all’onorevole Lisi (?), dove ci sarà l’elenco di tutte le manifestazioni, quelle vere, quelle virtuali, quelle fatte dalle palestre di danza e quelle di San Vito, Santa Teresa e dei trampolieri napoletani, condite da un'unica marmellata dolciastra.

Benché l’Amministrazione sembra non rendersene conto, la gestione delle pubbliche manifestazioni, sia culturali che artigianali/commerciali/industriali è alquanto disastrosa. In questi anni nessuna iniziativa dell’Amministrazione ha lasciato davvero il segno, non una mostra di una certa importanza, non una manifestazione che sia riuscita a richiamare un pubblico non propriamente paesano. Quelle cose che si distinguono, vedi Presepe vivente, Siff e  qualche idea di Magna Grecia Mare sono lontane dalla connessione con la pubblica amministrazione e quindi spesso fini  a se stesse. Poche idee e mal realizzate, questa è l’amara verità.

Da parte nostra, abbiamo tentato di essere propositivi, e quindi abbiamo proposto di trasferire tutta la mostra dell’artigianato su Piazza Cappuccini, dandole un senso estetico e commerciale di una certa valenza. All’inizio, e per oltre dieci giorni, nessuno ha voluto ascoltarci, poi mestamente i gazebo sono stati spostati, qualche espositore ha incassato solo un gran freddo, anche l’assessore più serafico ha dovuto accettare la piccola e insignificante sconfitta (in fondo l’inaugurazione, unica vera necessità collettiva, era stata già glorificata da tutte le autorità possibili, compresa la consorte del ministro). Andrebbe fatta una grossa riflessione sull’uso del pubblico denaro per le manifestazioni culturali, nel tentativo di creare qualche attrazione che abbia un senso duraturo e legato al nostro territorio: si preferisce invece accumulare a casaccio eventini, buoni solo per far più grosso l’elenco annuale. Siamo in controtendenza col mondo circostante: in molti Comuni ci si concentra su una o due manifestazioni annuali, se ne fa una bandiera collettiva, dandogli la giusta importanza (reale e non solo mediatica). Del resto è un momento proprio triste, soprattutto se volessimo vedere la nostra città nella sua reale decomposizione, con una giunta ricomposta solo per giungere uniti alle prossime elezioni regionali, con un Palazzo sempre più lontano dalla programmazione della nuova Tricase. …E una popolazione sempre più assente e anestetizzata, che dimentica parole, promesse e fatti.

Fra tutte le tristezze di questo Natale di Piazza Pisanelli fa eccezione la mostra micologica, curata da Antonio Errico e i suoi soci: lì si vede la passione, la cura, la tenacia e alla fine con poco si fa insieme cultura, ambientalismo, informazione. Per quest’anno accontentiamoci dei funghi, anche se dovessero essere solo allucinogeni.

Il Gallo - Dicembre 2009

Alfredo De Giuseppe

 

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