2008-06 "Il papa a Leuca" - Il Gallo

A due giorni dalla visita del Papa a Leuca, è lecito porsi delle domande e fare brevi riflessioni? Anche se siamo giunti al punto storico in cui nessuno dice qualcosa contro il papato e nel momento della massima marmellata mediatica, dove pare che tutti si debbano adeguare al pensiero unico dominante? Penso di si, pur tralasciando la pastorale in se e soffermandoci sugli aspetti organizzativi, mediatici e sociologici della visita papale al Santuario posto al più estremo lembo d’Italia.

Intanto non v’è dubbio che dal punto di vista delle presenze sia stato un mezzo fallimento: i fedeli realmente presenti erano di gran lunga inferiori a quelli attesi. Probabilmente il terrore sul traffico generato per settimane da media e autorità, ha allontanato le moltitudini, che non sono educate a prendere i treni o a lasciare l’auto in parcheggi di scambio a 4 o 5 km di distanza. La Sud-Est aveva programmato dei treni fino alle 2 di notte e invece dopo le ore 20 sono state soppresse tutte le corse speciali, perché ormai inutili. Del resto anche le immagini televisive confermavano la scarsa partecipazione all’evento, specie nel breve percorso da punta Ristola al santuario (nonostante l’entusiasmo della telecronista di Tele Rama che continuava a vedere cose che non c’erano, forse colta da visioni mistiche).

Quel che ha lasciato perplessi è stata anche la scarsissima presenza dei giovani, forse per una mancata organizzazione delle parrocchie, che in effetti si sono poco notate. O forse perché i giovani del Salento sono realmente lontani da questo tipo di entusiasmi.

In ogni caso, se mettiamo a confronto il grande risalto dato dai media locali e il risultato finale, c’è da rimanere francamente delusi.

C’è da chiedersi poi se il costo sostenuto dai cittadini, cattolici e non, per questo tipo di eventi abbia una logica e un ritorno o sia solo una spinta emotiva. O peggio ancora un evento vuoto, sapientemente preparato in ogni suo aspetto, senza alcuna spontaneità, e senza alcuna novità, fosse essa un annuncio o una piccola decisione riguardante le Diocesi locali. Mi risulta che per gli operatori commerciali dei Comuni del Basso Salento, sabato 14 giugno sia stato anche un giorno di mancati incassi, data la scarsa mobilità della clientela e la concomitanza televisiva di calcio europeo e visita del Papa. Non per essere venali in ogni occasione, ma alcuni avevano avuto l’impressione che tali eventi, oltre alla comunicazione religiosa, potessero anche essere momenti di massima visibilità e quindi di incremento economico.

Il fatto che tutte le istituzioni abbiano avuto un ruolo importante anche dal punto di vista finanziario, lascia perplessi, considerato che la Chiesa già è beneficiaria di larghi contributi statali e dei cittadini con il meccanismo dell’otto per mille. Sul sagrato di Santa Maria di Leuca, in prima fila, erano tutti presenti i nostri Presidenti, Sindaci e Onorevoli e invece sarebbe opportuno lasciare questo tipo di manifestazioni ai fedeli, ai veri fedeli. Se invece il capo dello Stato vaticano avesse fatto visita alla sede della Provincia o della Regione, sarebbe stato logico ricevere con la massima onorificenza un ospite così importante. Anche questi atteggiamenti darebbero il senso della divisione fra stato laico e chiesa cattolica, di cui il nostro Paese avrebbe urgente e definitivo bisogno.

Il Gallo - 23 giugno 2008

Alfredo De Giuseppe

 

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