2002-11 "Scelte chiare per i soliti problemi" - Nuove Opinioni

Ci siamo abituati negli ultimi anni a misu¬rare l'efficienza di un’Amministrazione per periodi molto brevi (i cento giorni, il primo anno, il primo decennio e così via), ottenendo un doppio orribile risultato: chi amministra si arrabatta nell’immediato per far vedere cose mirabolanti e il cittadino si dimentica dei pro¬blemi di fondo. Così al di là del primo anno del governo Coppola, Tricase è una città dai mille problemi irrisolti, dai più semplici ai più com¬plessi.

Questa Amministrazione che pure aveva fatto grandi promesse non ha dato segno di sé su alcune cosette che qui di seguito vorrei ricorda¬re:

  • L’arredo urbano non è stato approcciato come problema e le cose continuano come sempre con scempi legalizzati, pavimenti in pietra che diventano asfalto, muri che diventano piastrelle, porte che diventano alluminio, facciate che sono basi per condizionatori, ridipinte con colori né fantasiosi né neutri ma semplicemente brutti;
  • L’assetto urbanistico nel suo complesso non è stato discusso e in assenza di un piano ritenuto inutile, tutti continuano a costruire dappertutto e nelle forme che ritengono più interessanti, sfi¬ziandosi nelle fantasie più turpi e soprattutto più convenienti. Il solo risultato è la lenta distruzio¬ne del territorio, senza alcuna possibilità di appello;
  • sul centro storico poi, lungi dall’essere valo¬rizzato anche dai privati, non si sta lavorando a nessuna delle idee sbandierate in campagna elettorale (piccolo villaggio turistico, botteghe artigianali e varie poesie);
  • non si sa niente riguardo al verde pubblico, questo agognato angolo di città per i nostri bambini e tutti i progetti sembrano fermi alle solite logiche clientelari;
  • su alcuni immobili di importanza storica - vedi Castello di Tutino, Masseria del Mito e altri – non si riesce ad avere una strategia vincente e tutto sta andando a pezzi;
  • Il problema raccolta rifiuti urbani, più comu¬nemente spazzatura, si ritiene ancora un proble¬ma tecnico e non culturale e si affronta ogni anno con la convinzione che risparmiando si fa un beneficio alla comunità: niente di più sba¬gliato. Dovrebbe costare molto di più per indur¬re tutti i fruitori a essere partecipi e poi, una volta inseriti in un circolo virtuoso qualsiasi esso sia a livello tecnico, cominciare ad abbattere i costi.
  • Tricase Porto, la perla verde, il cui verde non è di nessuno se non di quei fortunati eredi di ben più fortunati nobili salentini, non sa cosa vuole fare da grande e continua ad essere una via di mezzo fra la Portofino da cinque yacht e il bagno popolare nelle acque inquinate del porto;
  • Il turismo è una chimera che Tricase insegue senza crederci e come un bel gregario porta acqua e non attacca mai;
  • La rassegna di spettacoli estivi non è inserita in nessuna guida nazionale o provinciale, perché nessuno ne sa niente fino alla metà di luglio, quando tutti i giochi sono fatti, con l'unico risul¬tato di vedere un grande artista seguito da una decina di persone.

       Ancora una volta l’impressione è che la via della continuità e della morbidezza scelta da Coppola & C. non paghi: questa cittadina ha bisogno di scelte forti, chiare e precise e se sono impopolari oggi saranno apprezzate dalle gene¬razioni che verranno.

Nuove Opinioni – Novembre 2002

Alfredo De Giuseppe

 

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