2002-03 "La maggioranza della ragione" - Nuove Opinioni

Durante questo mese, pieno di cose e di primavera, ho letto “La banalità del bene” di Deaglio sull’avventura nel ghetto ungherese di Giorgio Perlasca e riletto “Se questo è un uomo” di Primo Levi, sui giorni all’interno di Aushwitz. Due letture appassionanti, con le quali ho cercato soprattutto di capire le motivazioni dei popoli che sapevano, accettavano ed erano anzi la paglia dell’odio razziale. Mi sono ancora di più convinto che la maggioranza non sempre ha ragione e spesso dietro una maggioranza, anche se democratica, c’è la costruzione manipolata di un consenso.

Ho guardato, in questo marzo, una nave affondare con dentro uomini definiti clandestini, in disperata fuga dalla fame e dopo pochi giorni un’altra carretta con mille persone, accettata dal nostro governo con evidente fastidio, addirittura sbeffeggiata dal ministro Bossi, che parla in nome e per conto del popolo padano. Poi una risibile minoranza di ragazzi italiani ha ucciso, il 19 marzo a Bologna, Marco Biagi, consulente del Ministero del Lavoro, agendo, a loro dire, per nome e per conto dei lavoratori italiani. E mi sono ancora di più convinto che neanche le minoranze hanno sempre ragione e spesso usano al violenza per convincersi che esistono. Per quanto imperfetta abbiamo una sola via d’uscita: quella cosa chiamata politica, quel virtuale agorà dove incontrarci per incazzarci e fare un passettino alla volta, alla ricerca di una maggioranza vera, che abbia a cuore le sorti di tutti.

Nuove Opinioni  - Marzo 2002

Alfredo De Giuseppe

 

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